lunedì, 25 Novembre 2024
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L’importanza della fisioterapia per i cani: intervista ad Annette Kölzer

Un'intervista alla fisioterapista veterinaria Annette Kölzer che da otto anni lavora a Palermo e crede nell'importanza della cultura cinofila.

Rispetto a qualche anno fa Palermo guarda con un occhio più attento il mondo della cultura cinofila. Lo sa bene Annette Kölzer che da otto anni ha scelto il capoluogo siciliano per svolgere il suo lavoro come fisioterapista veterinaria.

I primi anni è stato difficile, racconta, ma oggi Palermo inizia ad essere più consapevole. Gli animali e i cani in particolare sono sempre stati la sua passione nella vita privata, ad un certo punto ha deciso di cambiare vita scegliendo di trasformare la sua passione in un mestiere: la fisioterapia per i cani.

Come mai hai scelto Palermo per lavorare come fisioterapista?
«Perché sono un po’ matta. Io amo la Sicilia da sempre, ho vissuto in Emilia Romagna, però avevo sempre questo desiderio di trasferirmi, così mi sono buttata. Palermo come esperienza lavorativa risponde lentamente. Però vedo che negli ultimi anni qualcosa si sta muovendo, quindi sono fiduciosa. La gente è più consapevole del fatto che a volte non basta una terapia farmacologica, c’è semplicemente bisogno di un aiuto in più. E a volte la fisioterapia è una terapia nella catena delle terapie, una cura più attiva per riprendere una corretta postura del cane».

Annette KolzerCosa si intende quando si parla di fisioterapia veterinaria?
«La fisioterapia è una rieducazione ad una corretta andatura dell’animale, applicabile ai cani paralizzati ovviamente per poterli fare rialzare e camminare. È consigliata per tutti gli animali che hanno un deficit motorio, ed è utile per traumi, zoppie o dopo un intervento chirurgico. O ancora per una patologia ortopedica o neurologica, che sono le due patologie che impediscono una corretta andatura del cane o anche del gatto o del cavallo, animali di cui mi occupo».

Oltre ai cani che hanno avuto qualche trauma, consigli di far fare la fisioterapia a tutti i cani in generale?
«Sarebbe indicata anche per il cane sportivo, ma come allenamento. Ad esempio per i cani che fanno gare come la gara di agility. Se il padrone fa fare un buon riscaldamento prima, il cane è più prestante durante la gara. Ho assistito ad una gara dopo aver fatto fare il riscaldamento al cane e la proprietaria mi detto “Guarda, non ha mai fatto questi tempi”».

Cosa consigli al padrone di un cane che ha subito un trauma?
«È un errore quando le persone sperano che il cane si sistemi da solo, di solito perdono tanti mesi per decidersi a portarlo da me. Il cane è abitudinario, se non appoggia la zampetta per mesi, per lui va bene così, ormai si è abituato. Per il cane è importante arrivare da un posto all’altro senza sentire dolore. Come ci arriva? Non gliene frega niente, va bene anche su tre zampe. Si abituano alla nuova postura, per loro il mondo è apposto così. Serve invece obbligare il cane a camminare piano per fargli sentire il bisogno di usare quella zampa e fare esercizi».

Per Annette Kölzer, fisioterapista ma soprattutto amante degli animali, fare informazione diffondere la cultura cinofila è importante. Perché oggi si hanno gli strumenti per conoscere meglio il cane e le sue esigenze, per avere una migliore relazione cane-padrone che non significa tentare un’antropomorfizzazione dell’animale.

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