Il mercante Benjamin Tudela, in visita a Palermo tra il 1170 e il 1173, registra che nella città abitano almeno 1500 famiglie ebree, vale a dire circa ottomila persone, strette nei quartieri della Guzzetta e della Meschita, ma è tutta la Giudecca a essere perfettamente delimitata dalle vie Ponticello, Calderai e Giardinaccio, ai lati del torrente Kemonia. Qui erano ben visibili la corte rabbinica, le abitazioni, il mercato, le scuole, l’ospedale, il bagno di purificazione delle donne. Gli ebrei vi restarono indisturbati fino al 1492, anno in cui fu emanato dai re spagnoli Ferdinando ed Isabella, il decreto d’espulsione che li obbligava a lasciare la città.
Ma i segni, a distanza di oltre 500 anni, sono ancora ben visibili in molti luoghi che Le Vie dei Tesori apre da questo weekend, il terzo. A iniziare dall’Archivio Storico Comunale, nell’ex convento di San Nicolò da Tolentino che sorge sul luogo dell’antica sinagoga: oggi è una scoperta con i suoi settemila metri di scaffalature lignee, la memoria di sette secoli della città, dal registro delle gabelle regie alle lettere autografe di Garibaldi. Pochi passi ancora ed ecco il Miqveh, il bagno rituale delle donne, rintracciato a Palazzo Marchesi, bagnato dalle acque sotterranee del Kemonia. Se si volesse approfondire ancora, domenica alle 16, Chiara Utro conduce la passeggiata “La Giudecca, quando Palermo era anche ebrea” (si prenota sul sito). E a distanza di oltre 500 anni, la comunità ebraica ritorna anche ad avere un luogo di culto: è l’oratorio di Santa Maria del Sabato, proprio in via Meschita, concesso in comodato d’uso alla comunità ebraica dall’arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice, con uno straordinario gesto di riconciliazione.
Poco distante è la Biblioteca di Casa Professa, da pochissimo restaurata e restituita alla città, conserva i codici membranacei e i manoscritti di eruditi palermitani del ‘500: ma sono le sue viscere a riservare la sorpresa più bella. Le catacombe di San Michele Arcangelosono non soltanto un complesso ben conservato anche se a lungo saccheggiato, ma nascondono una piccola storia, legata a un avido sacrestano e a una falsa immagine della Madonna che però – racconta la leggenda – a un tratto cominciò a lacrimare.
E domani (venerdì 13 ottobre) uno straordinario fuori programma: si avrà la splendida occasione di visitare il Villino Favaloro dove sarà allestita una mostra documentaria che riassume il progetto di restauro che trasformerà lo spazio – ultimo esempio di Modernismo, fu realizzato da Giovan Battista Basile e completato dal figlio Ernesto – in Museo della Fotografia e accoglierà tutti gli archivi fotografici della Regione (e i fondi delle storiche famiglie siciliane Interguglielmi e Bronzetti). Del progetto parleranno alle 10 Caterina Greco, direttore del Centro regionale del Catalogo; l’architetto Eliana Mauro, responsabile del progetto e Orietta Sorgi, che cura le collezioni del Centro del catalogo. Dalle 11 alle 18 visite guidate con il coupon de Le Vie dei Tesori.
“Inserito nel Pon Cultura, presentiamo il progetto di restauro del Villino Favaloro, inseguito da tempo dall’amministrazione regionale – spiega Caterina Greco, direttore del Centro regionale del Catalogo – Il progetto ci permetterà di narrare la storia della fotografia siciliana e dare spazio all’enorme patrimonio documentario del Centro del Catalogo, tra fondi fotografici e strumenti d’epoca. La gara è in corso, spero che entro la fine dell’anno possa essere aggiudicato l’appalto alla ditta che si occuperà della ristrutturazione del Villino, del giardino e dell’allestimento del Museo, che non dovrà vivere soltanto di attività espositive, ma anche di eventi. Mi piacerebbe sperimentare una nuova formula di gestione che passi da un comitato scientifico”.
Ma i luoghi aperti da Le Vie dei Tesori sono ancora tantissimi, 110 in tutto, 10 dei quali su prenotazione. Si visita su prenotazione la Casina Cinese e, solo sabato e domenica, la nobile cappella spagnola della Soledad, il futurista Palazzo delle Poste (ormai quasi esaurito, come i Qanat, aperti solo il prossimo weekend), Palazzo Utveggio in via XX settembre, progettato da Ernesto Basile (aperto sabato e domenica) e Palazzo Forcella De Seta, aperto solo quest’ultimo sabato dalle 10 alle 17,30; la domenica tocca alla Grotta dell’Acquasanta. Per chi invece vuole scoprire la mano fattiva della città, può visitare (sempre su prenotazione) sia il Museo di Anice Tutone, alla Kalsa dove la famiglia storica conserva ancora la ricetta della bevanda più amata dai palermitani; che il museo Morettino, che propone la sua collezione sul caffè attraverso i secoli e che può essere visitato solo questo weekend. Si prenota su www.leviedeitesori.com.
LE TROIANE DI LINA PROSA. Un’altra “visione” delle Troiane, quella proposta da Lina Prosa domani e sabato alle 20 nel chiostro del Museo Salinas (contributo: 7 euro). Lo spettacolo è la quarta “variazione” di un percorso di messinscena che ogni volta cambia profilo in funzione dello spazio, della presenza del coro, della mobilità del testo. Ma mai come questa volta, il sito diventa protagonista: il Museo Archeologico ospita il testo di Euripide e lo accompagna al suo interno. Lina Prosa trasforma la tragedia in una serrata denuncia del presente che ha perduto il senso della bellezza come potenza poetica, ridotta a merce e a nuova schiavitù. “Troiane.Variazione con barca” parla del crollo umano nella società contemporanea votata al consumismo e all’apparenza, di cui si nutre la mostruosa città globale dal nome Troia Fashion Show. La città del mito antico dà il nome a un ciclo di distruzione che si ripete in tutte le società. Tutto ciò è reso in scena da Lei/Bella (Emanuela Muni) che vaga nel tempo e nello spazio, portando sulle spalle il testimone dell’inesauribile ciclo troiano. Come le donne vinte del testo di Euripide, Lei/Bella è destinata alla “partenza”, alla separazione, sradicamento e deportazione.
“Troiane. Variazione con barca/4”, scritto e diretto da Lina Prosa con Emanuela Muni e il coro Migrateatro. Produzione Arlenika Onlus
ITINERARIO CONTEMPORANEO – TRE NUOVE MOSTRE. In tutto sono 30 le gallerie e atelier privati dell’Itinerario Contemporaneo, curato da Paola Nicita, rete inconsueta e inaspettata dove ogni sito ha ideato una mostra o una performance. Ma questo weekend se ne aggiungono di nuove alla già lunga lista: domani alle 18 allo spazio Agorà (via XII gennaio 2) si inaugura “Gall…eria”, personale di Nicola Pucci, tra limbo narrativo e verismo. Pucci dipinge galli. O meglio, dipinge anche e talvolta galli, usandoli come un diapason metodico, un mantra d’allenamento, una costante privata che si risolve con tecniche e materiali variabili. Ora su carta o tela, ora su alluminio, ora con la via del disegno o della pittura a olio, ora come soggetto unico o ambientato. Al Minimum Open Studio (via Giacalone 3) si apre Core Books, mostra di editoria d’arte mentre all’Azoto Studio (via Enrico Albanese 108) sabato alle 18,30 si apre “Fuori dal solco”, mostra dedicata a Massimo Pesce, tipografo italiano che ha recuperato la tecnica di stampa caratteri mobili in legno. Da ricordare, le delicate figure che sembrano fatte di aria e matita, create da Virgilio Sieni per la Ditta Tessuti Parlato; U‘ marimotu vol.2, collettiva alla galleria XXS; la mostra “A-mori”, luminarie di Domenico Pellegrino, a cura di Alba Romano Pace, nella Cavallerizza di Palazzo Sambuca e, nella cripta della chiesa di Santa Maria del Piliere, la personale di Nélida Mendoza, “Ausencia”, che reinventa il tempo attraverso un medium effimero.
INCONTRO con Fiamma Satta. Con ModusVivendi sono stati ideati incontri e presentazioni di libri. Domenica alle 11, colazione letteraria nelle libreria di via Quintino Sella, con Fiamma Satta, storica voce di Radio2 e autrice del politicamente scorretto “Io e lei” (Mondadori), libro sulla sclerosi multipla con cui la giornalista è costretta a convivere da 25 anni.
LE PASSEGGIATE. Sabato e domenica sono le giornate in cui ritornano le (ormai famose) passeggiate condotte da appassionati, botanici, storici, giornalisti. Mario Bellone sarà alle prese con altri due tour urbani “cinematografici” che stavolta condurranno sulle tracce dei film girati nel cuore del centro storico, sulle tracce di Sciascia e al tempo di Cagliostro. Fuori porta, raggiungendo Santa Maria del Gesù, per scoprire i grandi nomi sulle lapidi del cimitero, o camminare per Ballarò quando il mercato è silenzioso; scoprire che cento anni fa il tram percorreva Palermo (salendo anche a bordo dell’attuale tram) ed esistevano le antiche fornaci Maiorana dove si produceva la calce… e tanto altro ancora. Per scegliere i tour bisogna prenotarsi sul sito www.leviedeitesori.com.
Il Festival KIDS. Perché anche i più piccoli non devono imparare il valore del denaro? Sono finiti i tempi del porcellino salvadanaio, adesso si parla di risparmio, anche se tramite il gioco: a Palazzo Petyx, splendida sede della Banca Sant’Angelo (inserita nei percorsi di visita) sabato si svolgerà alle 11 e alle 16 (per bambini tra 7 e 12 anni) pun laboratorio gratuito in cui si spiegheranno poche semplici nozioni di base. Ed è pronto anche un progetto per i genitori correntisti della Banca Sant’Angelo. Gli adulti potranno visitare il Palazzo mentre i bambini imparano a risparmiare. Sabato alle 17 ingresso gratuito anche per il laboratorio per bambini “Mandala di legumi” al Centro Conca d’Oro.
I tre gazebo de Le Vie dei Tesori KIDS – piazza Politeama, piazza Verdi e piazza Bellini -, accoglieranno ancora le scuole; sabato e domenica (dalle 10 alle 20) spazio per tutti, tra laboratori e attività per i bambini, in collaborazione con BabyPlanner.it La domenica è anche il giorno delle visite animate, curiose e coinvolgenti, ideate per i più piccoli: alle 11, li aspettano all’Ecomuseo del Mare, al Museo delle marionette, al museo Salinas, allo Spasimo e a Villa Whitaker. 5 euro a visita, coupon sul sito e sul posto.
LE VIE DEI SAPORI. Il venerdì alle 17 è invece prevista una gustosa (ma equilibrata) merenda al SanLorenzo Mercato con i prodotti KM0. E sempre il Mercato vara il suo terzo appuntamento con le eccellenze del territorio: domani alle 18,30 si parlerà di … frutti tropicali made in Sicily. Scoprire il mango, il lici, o la papaya con Vittorio Farina, docente di Frutticoltura del dipartimento di Scienze Agrarie dell’Università; a seguire, degustazione a cura degli chef dell’associazione provinciale cuochi e pasticceri di Palermo.
COME PARTECIPARE. Un coupon da 10 euro “vale” 10 visite, un coupon da 5 euro, ne copre 4, un coupon da 2 euro serve per 1 visita singola. Non sono personali e possono essere utilizzati in gruppo. Le visite su prenotazione prevedono un contributo di 3 euro. Sul sito si prenotano le passeggiate e i laboratori per bambini, e si acquistano i biglietti per gli eventi e gli spettacoli. Una card consente di visitare i luoghi, ed è promossa sui treni siciliani, grazie a Trenitalia.