A pochi passi da uno dei monumenti dell’UNESCO, c’è una piccola cappella con le finestre che si affacciano sul palazzo della Zisa: è praticamente sconosciuta, nascosta da una “sorella” settecentesca, intitolata a Gesù, Maria e Santo Stefano. Invece la normanna cappella della Santissima Trinità è uno dei luoghi de Le Vie dei Tesori che domani (venerdì 6 ottobre) apre il secondo dei cinque weekend in programma. La chiesa, a navata unica, era con ogni probabilità collegata al “sollazzo” regio, da cui eredita le muqarnas, attraverso una struttura architettonica ormai perduta. Ma la Santissima Trinità permette anche un colpo d’occhio dall’alto sulla Zisa da una prospettiva inedita, e sui Cantieri culturali. Ma consente anche di conoscere il colore originario delle cupole della celebre architettura arabo-normanna: sotto Ruggero II, infatti, le cupole erano tutte rosate e divennero grigie per effetto di sole e pioggia. Si deve al Patricolo, a fine ‘800, quel rosso mattone che le ha rese famose in tutto il mondo. Quella della Santissima Trinità è tra le poche che conserva il colore originario.
Conosciuta a pochi, sopraffatta dalla magnificenza della Cappella Palatina, è anche la Chiesa Inferiore che vive una sua storia profondamente legata a Palazzo dei Normanni, visto che nel 1166 vi fu deposto il sarcofago di re Guglielmo I. Se volete continuare lungo l’itinerario normanno da non perdere l’austera chiesa della Magione, ma soprattutto quel che resta del Palazzo dell’Uscibene (fondo De Caro, alle spalle di via Regione Siciliana). Un vero e proprio “sollazzo” regio, di cui resta ancora la struttura ad archi che pochi giorni fa è stata liberata e ripulita dalla squadra di pronto intervento della Soprintendenza: il palazzo risale a re Ruggero II ed è molto simile alla Zisa, probabilmente aveva dinanzi un giardino e una peschiera e sicuramente possiede due camere dello scirocco sotto il livello stradale. Presto sarà restaurato, intanto è bellissimo scoprirlo, meglio se con scarpe comode e chiuse.
Se poi volete avventurarvi fuori dalle mura, e raggiungere la cosiddetta Conigliera, potrete scoprire da dove arriva l’acqua della città: le sorgenti naturali del Gabriele (aperte sabato dalle 10 alle 17,30, poi si dovrà aspettare il 15, 20 e 28 ottobre) nascono da Monte Cuccio e sono gestite dall’Amap che permette questa vista suggestiva: il Villabianca fa risalire il nome Gabriele all’arabo Al Garbal che significa grotta irrigante. E fa capire che già nel X secolo si conosceva il sito, da cui sgorgava l’acqua che alimentava i mulini.
E a questo proposito, ne esiste ancora uno imponente: a due passi dalla Stazione Centrale, il Mulino di Sant’Antoninoche apre per la prima volta dopo il restauro curato dall’Università di Palermo. Nell’antico convento seicentesco, progettato da Mariano Smiriglio, ci sono ancora il gigantesco mulino in legno e i macchinari per preparare il pane. Ma i luoghi aperti da Le Vie dei Tesori sono ancora tantissimi, 110 in tutto, alcuni su prenotazione perché – vista la grande richiesta – sarebbero necessarie lunghe file. Si visita così la Casina Cinese e, solo sabato e domenica, la nobile cappella spagnola della Soledad, il futurista Palazzo delle Poste (ormai quasi esaurito, come i qanat, aperti solo per due weekend),Palazzo Utveggio in via XX settembre, progettato da Ernesto Basile e Palazzo Forcella De Seta; la domenica tocca allaGrotta dell’Acquasanta. Per chi invece vuole scoprire la mano fattiva della città, può visitare (sempre su prenotazione) sia il Museo di Anice Tutone, alla Kalsa dove la famiglia storica conserva ancora la ricetta della bevanda più amata dai palermitani; che il museo Morettino, che propone la sua collezione sul caffè attraverso i secoli. Si prenota suwww.leviedeitesori.com.
ITINERARIO CONTEMPORANEO. Aperti 30 gallerie e atelier privati dell’ Itinerario Contemporaneo, curato da Paola Nicita, rete inconsueta e inaspettata dove ogni sito ha ideato una mostra o una performance. Oltre a recuperare (se le avete perse) le delicate figure che sembrano fatte di aria e matita, create da Virgilio Sieni per il suo allestimento alla Ditta Tessuti Parlato, si potrà visitare (inaugurazione domani alle 19) U‘ marimotu vol.2, collettiva alla galleria XXS; opere di Gisella Chaudry, Giuseppe Di Liberto, Adriano Ferrante e Noemi Priolo. Si apre sabato alle 19 la mostra “A-mori” diDomenico Pellegrino, a cura di Alba Romano Pace, nella Cavallerizza di Palazzo Sambuca: una nuova istallazione dell’artista che fa rivivere, con le luminarie, l’antica leggenda delle “teste di moro” e narra l’amore sfortunato tra la bella siciliana e il giovane moro, nel lontano 1100. Sempre sabato nella cripta della chiesa di Santa Maria del Piliere, si inaugura la personale di Nélida Mendoza, “Ausencia”, che reinventa il tempo attraverso un medium effimero. Opening, alle 18 con performance dell’artista basca Iratxe Hernandez Simal sui temi della rigenerazione e della purificazione, per unalettura originale dello spazio. Progetto a cura di Cristina Costanzo.
INCONTRI E TEATRO. Con Salvare Palermo sono stati ideati incontri che coinvolgono i ragazzi dell’Alternanza scuola-lavoro in un progetto comune sul restauro. Domani alle 18,30 a san Mattia ai Crociferi, gli esperti Claudio Paterna e Assunta Lupo si confronteranno con gli studenti del liceo artistico Kiyohara-Ragusa e il Liceo Finocchiaro Aprile. Alla stessa ora, sia domani che sabato, all’Oratorio di San Mercurio, Miriam Palma presenta il suo “Il canto del finito e dell’infinito”, tessendo i canti della tradizione vocale del Mediterraneo con i versi del Cantico dei Cantici. (contributo: 7 euro)
LE PASSEGGIATE. Sabato e domenica sono le giornate in cui ritornano le (ormai famose) passeggiate condotte da appassionati, botanici, storici, giornalisti. Mario Bellone sarà alle prese con altri due tour urbani “cinematografici” che stavolta condurranno sulle tracce dei film girati alla Kalsa e alla Vucciria. Ma si potrà camminare sulle orme di inquisitori e blasfemi; storici ed esoteristi, nobili e mafiosi, donne di malaffare, cavalieri e pellegrini; a piedi e in bici, magari pedalando in gruppo. Il WWF condurrà fuori porta, nella borgata di Acqua dei Corsari. Per scegliere i tour bisogna prenotarsi sul sitowww.leviedeitesori.com.
Il Festival KIDS. Se dal lunedì al venerdì nei tre gazebo de Le Vie dei Tesori KIDS – in piazza Politeama, piazza Verdi e in piazza Bellini -, si riversano le scuole, sabato e domenica (dalle 10 alle 20) spazio per tutti, tra laboratori e attività per i bambini, in collaborazione con BabyPlanner.it La domenica è il giorno delle visite animate, curiose e coinvolgenti, ideate per i più piccoli: alle 11, li aspettano all’Ecomuseo del Mare, al Museo delle marionette, al museo Salinas, allo Spasimoe a Villa Whitaker. 5 euro a visita, coupon sul sito e sul posto. E sabato i bambini (tra 6 e 11 anni) potranno scoprire l’inglese: il Myes Center (viale Regione Siciliana 708/710) mette a disposizione i suoi esperti per un primo approccio. Due turni, dalle 10 alle 12,30 e dalle 16 alle 18,30. Ingresso gratuito fino ad esaurimento posti.
Il venerdì pomeriggio è invece prevista una gustosa (ma equilibrata) merenda al San Lorenzo Mercato con i prodotti KM0. E sempre il Mercato vara il suo secondo appuntamento con le eccellenze del territorio: domani alle 18,30 si parlerà di …mele siciliane. Talk show con Vittorio Farina, docente di Frutticoltura del dipartimento di Scienze Agrarie dell’Università; e degustazione a cura degli chef dell’associazione provinciale cuochi e pasticceri di Palermo.
COME PARTECIPARE. Un coupon da 10 euro “vale” 10 visite, un coupon da 5 euro, ne copre 4, un coupon da 2 euro serve per 1 visita singola. Non sono personali e possono essere utilizzati in gruppo. Le visite su prenotazione prevedono un contributo di 3 euro. Sul sito si prenotano le passeggiate e i laboratori per bambini, e si acquistano i biglietti per gli eventi e gli spettacoli. Una card consente di visitare i luoghi, ed è promossa sui treni siciliani, grazie a Trenitalia.