domenica, 24 Novembre 2024
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HomesocialePer la Uil PA Polizia Penitenziaria di Agrigento, comportamento antisindacale dell'amministrazione

Per la Uil PA Polizia Penitenziaria di Agrigento, comportamento antisindacale dell’amministrazione

Attività illegittima volta a perseguire le cariche fisse dei nuclei Traduzioni e Piantonamento e violazione dei criteri di organizzazione vigenti.

È l’accusa che la  Uil Pubblica Amministrazione Polizia Penitenziaria di Agrigento rivolge al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e Provveditorato Regionale per la Sicilia e alla Direzione della Casa Circondariale Petrusa che, secondo la sigla, si sarebbero resi protagonisti di una condotta antisindacale.

Attraverso l’avvocato Angela Zambuto, la UILPA Polizia Penitenziaria ha avviato un ricorso ex articolo 28 dello Statuto dei Lavoratori (la legge di riferimento è la 300 del 1970) ricorrendo al giudice del lavoro per ottenere una revisione delle graduatorie, secondo il protocollo di organizzazione del Servizio Traduzioni e Piantonamento in atto.

“Per effetto della nuova organizzazione del Servizio e dell’ultimo modello operativo previsto dalla circolare n.3643/6093 , l’amministrazione penitenziaria – si legge in una nota della UILPA  – prevedeva la rotazione del personale assegnato ai Nuclei provinciali nella misura del 20% della dotazione organica in forza presso gli stessi”.

“Alla luce di questa percentuale – si legge ancora – una nota del Provveditorato per la Sicilia precisava espressamente che la rotazione avrebbe dovuto interessare tutto il personale componente il reparto del Nucleo, a prescindere dallo specifico impiego ed appartenente a tutti i ruoli, nel rispetto della misura indicata prevista dall’accordo vigente”.

Sempre nella stessa nota, era esplicitato che il personale adibito a carica fissa o ad altri servizi avrebbe comunque potuto avanzare istanza di partecipazione all’interpello, confluendo in una graduatoria differenziata dalla quale attingere in caso di esaurimento della graduatoria provinciale o di interpello andato deserto.

Attraverso una nota successiva, il Provveditorato Regionale stabiliva inoltre che l’applicazione di questi meccanismi di rotazione avrebbe necessariamente dovuto garantire, all’interno di ogni nucleo, un’aliquota minima di autisti muniti di patente ministeriale di categoria D: aliquota che, secondo le indicazioni della stessa nota, sarebbe stata determinata partendo dal numero di automezzi in dotazione presso ciascuna sede per la cui conduzione è richiesta la patente D, con una maggiorazione del 40%.

“La Direzione della Casa Circondariale di Agrigento – affermano Armando Algozzino e Calogero Speziale, rispettivamente segretario nazionale e provinciale di Agrigento della UILPA Polizia Penitenziaria – ha diramato l’apposito bando di interpello , avviando le procedure selettive al termine delle quali è stata stilata la graduatoria: quest’ultima recava però l’errata quantificazione del numero complessivo dell’aliquota degli autisti da mantenere presso il Nucleo e degli agenti e degli assistenti da sottoporre alla rotazione, come si evince dagli elenchi pubblicati, nei quali figurano i dipendenti fuoriusciti dal Nucleo Traduzioni e Piantonamento per effetto della graduatoria sbagliata”.

“Le determinazioni adottate – precisano – sono inique ed illegittime e violano i criteri di organizzazione del Servizio Traduzioni e Piantonamento”.

“Abbiamo rappresentato alla Direzione Casa Circondariale di Agrigento, attraverso le varie strutture UIL,  l’illegittimità del criterio adottato – spiegano Algozzino e Speziale – e chiesto la revisione delle graduatorie, ma il dirigente non ha accolto le nostre istanze e ha mantenuto le graduatorie illegittimamente ottenute”.

Oltre alle reiterate richieste di revisione delle graduatorie, ci sono state delle diffide mosse alla Direzione, senza ottenere alcuna risposta.

“Si registra pertanto una violazione – precisano – dell’articolo 11 del Protocollo d’Intesa per la Regione Sicilia tra l’Amministrazione Penitenziaria e le organizzazioni sindacali, sottoscritto il 7 luglio del 2016, nel quale viene stabilito che la comunicazione tra le parti deve ispirarsi a criteri di essenzialità , economicità e speditezza, fissando il termine di quindici giorni lavorativi per fornire risposte alle questioni segnalate tramite corrispondenza diretta”.

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