“Born in The 20’s” è il titolo dell’album d’esordio di Ellis Cloud, nome d’arte di Riccardo Lo Faso, cantautore e polistrumentista palermitano, in uscita a metà ottobre. Un disco che nasce nei due anni passati a New York, tra Brooklyn e Manhattan, e che vede la luce grazie all’incontro con il produttoreGabriele Plescia nel 2016.
Il disco è “un miscuglio acustico ed elettronico sempre sul filo di una malinconia che finge più volte di lasciare l’ascoltatore, – racconta l’artista – ma che non lo fa mai davvero. L’ambientazione è futura ed i nati sono quelli dei 2020’s. L’album è una raccolta di storie di persone ambientate nel 2040 e raccontate con una naturalezza estranea all’uomo del presente e collocate in un futuro in cui tecnologie e strati sociali si sono spinti così lontano annullando totalmente il concetto di ‘bizzarro’ e di ‘incredibile’. Nelle registrazioni sono stati coinvolti alcuni dei musicisti più talentuosi della sua città tra cui Federico Quartana, Ciro Pusateri, Dario Grizzaffi, Lorenzo Passalacqua e Giorgio Bovì.
Il primo singolo estratto sarà “Walk on Water”, accompagnato da un video girato da Francesco Lonatro e co-diretto da Ellis Cloud stesso: una dedica ai fenomeni che riescono a monetizzare sul web senza avere alcun talento o particolare vocazione. Il pressante spam quotidiano. La posizione di un artista che confuso osserva un mondo in cui le statistiche dei fatti parlano più dei fatti stessi ed in cui chi emerge dal nulla più totale sembra Gesù Cristo che cammina sull’acqua.
Francesco Riccardo Lo Faso in arte Ellis Cloud nasce a Palermo nel novembre ‘87. Cantautore e polistrumentista, è cresciuto in un contesto musicale quasi interamente nazionalpopolare: viene preso miracolosamente in salvo da Duke Ellington e Benny Goodman a 14 anni. Studia clarinetto, e quando tolgono per 9 mesi l’adsl dal suo quartiere decide di imparare seriamente la chitarra. Scrive le prime canzoni a 19 anni. Spende troppi soldi in pedali ed a quest’ora invece di parlare di shoegaze probabilmente avrebbe un monolocale tutto suo. Ossessionato dal periodo musicale 1977/1984 ha suonato in tante formazioni, daldream pop al new-rave al math-rock. Ha lavorato per tanti anni nell’azienda di autolavaggi di famiglia, ha frequentato Discipline Musicali all’università. Nel 2011 intraprende un’esperienza lavorativa newyorkese per un’azienda che dopo pochi mesi fallisce, lasciandolo per due anni preda delle tensioni della Grande Mela e ispirandolo a raccontare le storie presenti in Born in The 20’s, il suo primo disco solista. Tra i suoi artisti contemporanei preferiti puoi trovare St. Vincent, Flying Lotus, Thundercat, Unknown Mortal Orchestra, Janelle Monae, Amy Winehouse e i Deerhunter, e sogna di potersi ubriacare con Mac DeMarco prima dei 30 anni.