Nell’anniversario della morte di Rita Atria, la giovanissima testimone di giustizia siciliana che si uccise a nemmeno 18 anni il 26 luglio del 1992, una settimana dopo l’omicidio del magistrato Paolo Borsellino a cui si era affidata dopo che la mafia le aveva ucciso il padre e il fratello, il senatore Giuseppe Lumia, capogruppo del Pd in Commissione Giustizia al Senato, annuncia che il Senato approverà entro settembre la proposta di legge che riforma il sistema tutorio dei testimoni di giustizia, di cui è relatore in Senato, e che proprio a Rita Atria è dedicata. “Il dolore che provò Rita deve costituire la sfida a fare di più e meglio per i testimoni di giustizia che sono una risorsa importantissima nella lotta alle mafie”, spiega Lumia, il quale chiarisce che “spesso lo Stato non è stato capace di avere un rapporto all’altezza con i testimoni di giustizia”. Il testo è all’esame della Commissione Giustizia del Senato ed è già stato approvato all’unanimità dalla Camera.
Per il Sindaco di Palermo Leoluca Orlando :”Rita Atria fu vittima indiretta di quello Stato che trattò con la mafia e che, in un momento chiave della storia italiana, lasciò soli coloro che avevano fatto scelte forti contro la mafia.
Rita Atria rimarrà sempre un grande esempio di donna e di giovane che ebbe la forza ed il coraggio di rompere un muro di omertà per schierarsi contro la mafia e la violenza, anche contro quella della sua famiglia.
La sua morte resta a perenne vergogna di chi, dopo aver contribuito non solo moralmente alla morte del suo principale punto di riferimento,Paolo Borsellino, la lasciò sola nella sua battaglia”.