Monreale 19.07.2017 – Vi raccontiamo, da Monreale, una vicenda che ha dell’incredibile e della quale, purtroppo, siamo stati ieri, testimoni oculari e involontari protagonisti.
Il luogo dell’accadimento è la cittadina normanna di Monreale, nota nel mondo per i mosaici del suo famoso Duomo e per il visitassimo e altrettanto apprezzato Chiostro dei Benedettini, oggi salita agli onori delle cronache mondane, per la magnifica e probabilmente irripetibile sfilata di alta moda maschile, ideate, voluta e finanziata, dai famosi stilisti Dolce&Gabbana.
Veniamo ai fatti: dopo una giornata di mare, come nostro solito, abbiamo posteggiato l’auto all’interno del Parcheggio Duomo e a piedi, io e mia moglie, zaini in spalla, abbiamo risalto la Via Benedetto D’Acquisto.
Erano all’incirca le 18, il sole splendeva ancora e così, giunti all’altezza di Villa Savoia, siamo stati presi di mira, così come altri esterrefatti turisti, intenti a fotografare, sul marciapiede opposto, il panorama su Palermo e sulla spettacolare Conca d’Oro, da una sassaiola.
Mia moglie Claudia, è stata colpita alla spalla da uno di quei sassi e così, unitamente ad altre persone presenti, abbiamo guardato all’interno del piazzale della Villa Savoia, in quel momento chiusa, ed abbiamo notato un gruppi di ragazzi, dall’apparente età che sembrava variare, tra i 16 ed i 20 anni. Proprio perché non si trattava di bimbetti incoscienti, abbiamo pensato bene di redarguirli e a questo punto, con atteggiamento tipico del “branco”, hanno inveito contro di noi e oltre alle minacce fisiche hanno persino urlato, in dialetto siciliano “unnivulemu stranieri, ccà cumannamu nutri, vinnaviti a ghiri” che tradotto in lega italiana significa “non ne vogliamo stranieri, qui comandiamo noi e dovete andare via”. Ovviamente, i nostri zaini e probabilmente i miei lineamenti tipicamente normanni, popolazione che peraltro con Ruggero II, fondò Monreale, avranno tratto in inganno i delinquentelli in erba. Si, non trovo altro epiteto se non definirli “delinquentelli in era”, poiché credo che a quell’età si debba avere prontezza e cognizione delle proprie azioni e si debba avere, visto che sicuramente una scuola la frequentano o l’hanno frequentata, coscienza del luogo dove si vive, della Città nella quale si è nati e nella quale si risiede e del valore culturale e turistico che questa riveste, almeno sulla carta, nel mondo.
Ho così subito telefonato al Vice Comandante della Polizia Municipale Comm. Mario Cusimano, il quale ha promesso l’immediato invio di una Pattuglia ma, dopo aver atteso per oltre 10 minuti ed avendo mia moglie necessità di una medicazione alla spalla, ho telefonato ai Carabinieri e mestamente e con grande sconforto, uno sconforto che, purtroppo, molte volte abbiamo assaporato da quando risiediamo a Monreale, ci siamo avviati verso casa.
Dopo qualche minuto mi è giunta la telefonata della Centrale Operativa dei Carabinieri di Monreale, attraverso al quale venivo invitato a raggiungere la Pattuglia che stazionava a Villa Savoia.
Sono così tornato indietro ed ho avvistato, poco distante da casa mia, l’auto della Polizia Municipale ed uno degli Agenti intento a colloquiare con un edicolante. Giusto a Villa Savoia, venivo informato dai due Carabinieri intervenuti che i giovanotti, poco prima animati da coraggio leonino, si erano dati precipitosamente alla fuga e non era stato loro possibile identificarli. I due Militari mi confermavano inoltre, di non aver incrociato, sul posto, alcuna volante della Polizia Municipale.
Lo stupore dei Carabinieri, molto simile a quello delle persone che poco prima avevano assistito a quanto accaduto, si è evidenziato in maniera tangibile, proprio in questo 19 luglio, giorno delle Commemorazione dell’eccidio di Via D’Amelio, quando gli ho ripetuto quel “unnivulemu stranieri, ccà cumannamu nuatri, vinnaviti a ghiri”.
Su Villa Savoia si sono sprecati, negli ultimi dieci anni, fiumi di metaforico inchiostro, all’immobile si sono infatti interessati diversi Quotidiani, dal Giornale di Sicilia a La Repubblica, sino a giungere ad alcune Testate on line locali, le quali non hanno mancato di evidenziare, anche attraverso servizi fotografici, lo stato di abbandono della Villa Savoia, edificata nel 1938 ed allora inaugurata come esempio di Liberty, introdotto e inglobato, nel’originario tessuto medievale di Monreale.
Villa Savoia, al cui ingresso è posto un enorme ficus, poco curato, quasi mai potato e dai rami pericolosamente pendenti sulle teste di chi sotto transita e le cui radici, dopo aver sgretolato parte del muro di cinta, minacciano ora l’interno del salone, un tempo vero ed esclusivo belvedere su Palermo, vanta illustri ospiti, tra i quali il Re Vittorio Emanuele III, Alessandra zarina di Russia e moglie dello zar Nicola II e persino i Reali d’Inghilterra.
Oggi tutto, dalla porta d’ingresso, alle cadenti persiane, alle grandi vetrate devastate più volte dalle pallonate, versa nell’abbandono e l’Amministrazione Comunale, guidata dal Sindaco Pietro Capizzi, così come le precedenti guidate da Salvino Caputo, da Salvatore Gullo e da Filippo Di Matteo, tanto per non andare troppo indietro nel tempo, sembrano, non solo sorde ad ogni accorgimento richiesto ed assolutamente necessario, ma addirittura impotenti, vuoi per mancanza di fondi, vuoi per la “distrazione” della Polizia Municipale, che pur stazionando spesso in Piazza Vittorio Emanuele III che dista pochi metri dalla citata Villa Savoia, sembrano non accorgersi delle partite di calcio che nel giardino della Villa si organizzano e che hanno più volte mandato in frantumi, come in precedenza raccontato, le grande vetrate, un tempo vanto e singolarità della costruzione Liberty, così come non sembrano percepire quell’odorino intenso, pungente e per chi ama il “fumo”, tipicamente ammaliante, di una sostanza stupefacente, al momento fuori dalla legge vigente. In certe sere, con la benedizione dell’oscurità che regna imperterrita, imperscrutabile e sovrana, l’odore di cui prima, si diffonde nell’aria, provocando i sorrisi e gli ammiccamenti di chi da lì transita.
Un pericoloso ed inarrestabile degrado, per concludere, quello di Villa Savoia, del quale nessuno vuole assumersi le responsabilità. Eppure molti giornalisti, alcuni dei quali sicuramente più autorevoli di quando non lo siamo noi, unitamente a pochi Cittadini che hanno a cuore le sorti e le bellezze della loro Città, hanno più volte evidenziato alle Autorità competenti ed in particolare al Comune di Monreale che è il legittimo proprietario e tutore dell’immobile, la situazione di degrado.
Confidiamo adesso nel pronto intervento del Sindaco e dell’appena nominato Assessore alla Polizia Municipale Gery Valerio, il quale ha sostituito, non molti giorni addietro, Nicola Taibi.