lunedì, 23 Dicembre 2024
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La Sicilia pop di Domenico Pellegrino dialoga con il Monte di Pietà di Palazzo Branciforte, a Palermo

Un’altra tappa, un altro bruscolo di memoria che si aggiunge ad un viaggio già lungo e veritiero, che raccoglie ovunque qualcosa per portarla con sé a Lampedusa a fine mese. Perché “Cosmogonia mediterranea” fa intimamente e storicamente parte dell’isola dove è nata e dove attende di ritornare. L’installazione luminosa diDomenico Pellegrino, ricca di decori barocchi inseriti in una figura che richiama la Sicilia, è nata come strutturaacquatica immaginata dall’artista per raccontare una vera e propria “visione sottosopra” del Mediterraneo. Ma per raggiungere l’isola, è andata avanti a tappe, lasciando ovunque il segno del suo passaggio, “contaminandosi” dei luoghi che la accompagnano virtualmente verso il suo luogo naturale di rinascita: è successo per la Biennale Arcipelago Mediterraneo al porticciolo di Sant’Erasmo (amplificata in un vero arcipelago galleggiante e illuminato al tramonto), al Museo Riso, alle Farm Cultural Park, alle Orestiadi di Gibellina, a Capo d’Orlando e all’aeroporto Falcone e Borsellino. Sarà così anche da domani, venerdì 7 luglio [inaugurazione alle 19,30)] quando “Cosmogonia Mediterranea” approderà alla Fondazione Sicilia, a Palazzo Branciforte (via Bara all’Olivella 2) dove resterà fino al 20 luglio. Collocata all’interno del Monte dei pegni di Santa Rosalia, dialogherà con un ambiente dove è viva e tangibile la memoria e la Storia: come se dagli anni del passato e dal dolore di chi ha dovuto abbandonare per bisogno i propri averi, Cosmogonia Mediterranea assorbisse spunti, desideri, lacrime e sorrisi, da immergere con se stessa nel Mare Nostrum. Ed uscirne poi vivificata. Un tappeto sonoro all’installazione è stato composto da Piero Salvadori e Fabio Greco.

Un racconto per immagini sarà offerto dagli scatti del giornalista di Repubblica, Francesco Viviano che sotto il titolo “Mare nero“, narra le storie di chi arriva ma anche di chi non riesce a salvarsi. Viviano accorse a Lampedusa nei giorni della strage in mare del 3 ottobre, e ha raccontato sia i respingimenti che la vicenda della Pinar. Nella sala didattica di Palazzo Branciforte sarà invece proiettato il video documentario realizzato da Salvo Cuccia sul viaggiodi Cosmogonia Mediterranea, inserito nell’Osservatorio delle Arti della Regione Sicilia.

 

Il 29 luglio, invece, “Cosmogonia Mediterranea” sarà ricollocata nelle acque di Lampedusa, proprio nel punto dove arrivano le navi che salvano i migranti in mezzo al mare.

“L’arte non ha mai avuto confini, barriere, limiti – interviene il presidente di Fondazione Sicilia, Raffaele Bonsignore – E il Mediterraneo è stato sempre un crocevia di diverse civiltà. La Fondazione Sicilia vuole sostenere la cultura dell’accoglienza, tramite un’istallazione che è simbolo di quella Sicilia che tende la mano a chi, rischiando la vita, attraversa con mezzi di fortuna il Mediterraneo e spera in una vita dignitosa in Europa. Le tappe di Cosmogonia, così come gli scatti di Francesco Viviano, raccontano i viaggi della speranza che ogni giorno centinaia di uomini, donne e bambini, intraprendono. Anche Cosmogonia Mediterranea farà un viaggio: partirà da Palazzo Branciforte per Lampedusa, si bagnerà nelle acque del Mediterraneo e rimarrà sull’isola come un faro dell’accoglienza siciliana”.

“L’ho pensata per Lampedusa perché andando in quest’isola ho fatto un viaggio al contrario – spiega Domenico Pellegrino – Ho percorso la rotta dei viaggiatori, ma anche degli immigrati dal mare. Ho pensato a una luce da raggiungere, ma ad una luce che non ha una forma ben precisa. È una via di salvezza nel buio totale della navigazione. Ho come immaginato chi non è riuscito ad arrivare a questa luce, ma se l’è portata dietro. È come se fosse rimasta nella retina dell’occhio l’ultima immagine: la luce della mia terra, la luce della Sicilia”.

 

Nato a Mazzarino (CL) nel 1974, Domenico Pellegrino ha frequentato l’Accademia di Belle arti di Palermo. La passione per l’arte inizia sin da piccolo, mentre osserva il papà pittore e scopre pennelli, tele, acrilici, creta e argilla. Evoluzioni, contaminazioni, il vivere bohémien dei primi anni nel centro storico di Palermo, hanno segnato il suo percorso d’artista. Pittura e scenografia sono i primi amori, ma la forza della scultura scatena la vera passione. E’ in un piccolo appartamento affacciato sul mercato della Vucciria – tra sapori, gente, mestieri antichi, contrasti forti – che nasce la collezione dei Supereroi. Realizzate secondo tecniche artigianali tramandate da generazioni in generazione, le sculture policrome sono appositamente esasperate e rivedute con dettagli iconografici ricchi di tradizione.

Il progetto è patrocinato dalla Soprintendenza del Mare, dal Museo Regionale d’arte contemporanea Riso, dalla Capitaneria di Porto, dal Comune di Lampedusa, dall’area Marina Protetta Isole Pelagie.

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