Responsabilità sociale ed ambientale, innovazione tecnologica, efficienza energetica e sviluppo: centinaia di progetti raccolti tra le aziende di energia ed ambiente e in particolare di acqua, che raccontano per la prima volta esperienze e pratiche che hanno l’obbiettivo di migliorare i servizi ai cittadini.
Progetti che rappresentano esperienze concrete di oltre 500 aziende che operano in diversi settori e, riunite in Utilitalia, rappresentano, oggi, un importante database a servizio delle imprese.
Domani, a Roma, presso la Sala del Tempio di Adriano, verranno presentati alcuni dei progetti raccolti dalle aziende che hanno partecipato al censimento.
La tutela dell’acqua e risparmio idrico richiedono acquedotti più efficienti, i Centri Urbani richiedono abbattimento degli inquinanti da riscaldamento e lo sviluppo della mobilità sostenibile, la digitalizzazione dei servizi implica l’installazione di nuove reti smart e l’esigenza di ridurre i rifiuti, che ci porta a nuovi progetti e tecnologie per valorizzarli.
Sono state queste negli ultimi anni le sfide che hanno coinvolto i gestori dei servizi pubblici e ora, per la prima volta, il database “Utili all’Italia” rende visibili i progetti degli ultimi tre anni.
È il Primo Censimento delle migliori pratiche. Mai realizzato, da quando esistono le aziende di servizi pubblici locali (Legge Giolitti del 1903).
Un vero e proprio compendio dei progetti più avanzati: 274 progetti operativi raccontati da 134 aziende che dimostrano come responsabilità sociale e ambientale (90 progetti), innovazione tecnologica (83), efficienza energetica (52) e processi di sviluppo aziendale (49) stiano cambiando in meglio servizi che sono alla base della qualità della vita di ogni cittadino.
Due progetti di Siciliacque (Produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e Carboon Footprint) sono stati selezionati fra i migliori 80 progetti che formeranno il libro che verrà distribuito domani al convegno.
Nel 2008, Siciliacque, consapevole della sfida che l’avrebbe impegnata rispetto a modelli di gestione adesivi al mero mantenimento delle esigenze della rete, ha intrapreso lo sviluppo di iniziative di risparmio energetico e di riduzione delle sostanze inquinanti, mediante la programmazione di interventi di produzione di energia elettrica da fonti energetiche rinnovabili.
La scelta e le attività conseguenti a tali realizzazioni hanno reso necessario e automatico l’impegno a concretizzare una posizione in termini di Responsabilità Sociale d’Impresa, mentre la redazione del “Bilancio di sostenibilità” ha permesso di avere a disposizione uno strumento di gestione che ci ha consentito di affinare le decisioni sul piano operativo, come nel caso della Carbon Foot Print.
In un momento difficile per il nostro Paese, Siciliacque ha realizzato investimenti per oltre 200 milioni di euro rispondendo per parte anche alla responsabilità sociale.
In particolare, nel 2011 e nel 2012 sono stati realizzati, rispettivamente, l’impianto fotovoltaico di Troina e quello di Sambuca.
Grande impegno è stato dedicato inoltre alla messa a punto di una serie di progetti per lo sfruttamento dei punti della rete acquedottistica con surplus di pressione al fine di produrre energia elettrica “pulita” e “rinnovabile”.
L’effetto sulla riduzione delle emissioni in atmosfera è stato reso concreto, mentre un effetto moltiplicatore sulla riduzione delle emissioni di CO2 in atmosfera più che visibile, si è avuto con il dimezzamento della carbon foot print nel 2015 rispetto al 2014.
Continuare dunque con la realizzazione di investimenti “di qualità” è ormai divenuto un segno, una cifra di qualità di Siciliacque, assieme alla volontà di tenere presente quanto in materia di RSI ha voluto indicare la Commissione Europea delineando i tre principi della crescita: sostenibile, inclusiva e intelligente, ed in tale direzione Siciliacque, oltre che alla redazione del Bilancio di sostenibilità annuale, di prossima definizione, sta lavorando al primo documento riguardante il “Piano Strategico di Sostenibilità”.