Impegno civile, ma anche musica e l’ironia delle Ragazze del Porno ai Cantieri Culturali alla Zisa per la giornata conclusiva de Sicilia Queer Filmfest 2017.
Giovedì 1 giugno si comincia alle 16.00 al Cinema de Seta con il drammatico documentario Fantasmata planiountai pano apo tin Evropi (Gli spettri infestano l’Europa) di Maria Kourkouta e Niki Giannari, che ricostruisce l’epopea degli oltre 15.000 rifugiati curdi, siriani, pakistani e afghani bloccati lo scorso anno al confine tra la Grecia e la Macedonia. Fermi da mesi a Idomeni in condizioni disumane, i rifugiati decidono di far partire una rivolta interrompendo il passaggio dei treni che attraversano il campo. Ripresi inizialmente in interminabili file per il cibo e i medicinali, dopo essere stati ridotti a sagome, a “spettri” che attendono in un limbo fatto di fango e di pioggia, nel lirico epilogo i rifugiati assurgono finalmente a individui. Il documentario è un’accusa diretta all’Europa istituzionale, ma in prima istanza ai suoi abitanti, colpevoli di aver annientato le proprie ideologie e dimenticato il proprio passato. Sarà presente in sala il produttore del film Luís Miñarro.
Alle 18.30, dopo il cortometraggio Baby Back Costa Rica (2011), di Gabriel Abrantes, del quale il Festival ha proposto l’opera integrale, sarà proiettato Vivir y otras ficciones (2016) del regista spagnolo Jo Sol, che affronta il delicato tema della sessualità dei disabili. Cosa significa vivere una vita piena per Pepe, costretto su una sedia a rotelle dopo un incidente, o per Antonio, prigioniero della sua solitudine dovuta a una vita ai limiti dell’ordinario? A partire da questa domanda Pepe decide di contattare un’assistente sessuale per occuparsi di lui e dei suoi amici, perché lo Stato non si preoccupa si dare una vita normale agli invalidi. “Noi non abbiamo un corpo, siamo un corpo”: da questa considerazione prende le mosse un film in cui la sessualità dei disabili, lontano da toni pietistici e patetici, è solo un espediente per parlare della vita e del desiderio in un originale mix di documentario e finzione, in cui i confini tra i due registri si fondono e confondono.
Alle 20.30 avrà luogo la cerimonia di premiazione dei film in concorso. La giuria presieduta dal regista portoghese João Pedro Rodrigues e composta dall’attrice Silvia Calderoni, dal critico dei Cahiers du Cinéma Jean-Sébastien Chauvin, dal regista francese Arnold Pasquier e dall’attrice tedesca Susanne Sachsse, proclamerà e premierà il miglior cortometraggio della sezione Queer Short e il miglior lungometraggio della sezione Nuove Visioni, aperta a opere prime e seconde e nuovi sguardi non necessariamente legati a tematiche GLBT.
A seguire, un concerto del Trio di Simona Norato e un divertente finale “porno”, con la proiezione di Antiporno(2016) del giapponese Sion Sono, che mette in scena un bizzarro delirio schizofrenico servendosi di metalinguaggi e strumenti onirici. Un omaggio al filone del roman porno, che analizza l’immaginario erotico giapponese, i suoi tabù e il ruolo della donna nella società contemporanea. Per restare in tema, la serata si chiuderà con la proposta di Queen Kong (2016) di Monica Strambini, interpretato dalla pornostar Valentina Nappi, primo divertente cortometraggio del progetto Le ragazze del porno lanciato alcuni anni fa da Tiziana Lo Porto.
In omaggio alla nomina di “Palermo Capitale dei Giovani 2017”, per tutto il festival i biglietti di ingresso per gli studenti costeranno solo 3 euro.
Le attività del Sicilia Queer Filmfest proseguiranno dal 5 al 9 giugno con il workshop condotto dalla registaClaire Simon e con le proiezioni dei suoi film al Cinema De Seta.
Il Sicilia Queer filmfest è realizzato grazie al contributo del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo – Direzione Generale per il Cinema; della Regione Siciliana – Assessorato Turismo Sport e Spettacolo – Ufficio Speciale per il Cinema e l’Audiovisivo/Sicilia FilmCommission, nell’ambito del progetto “Sensi Contemporanei”; del Comune di Palermo, Assessorato alla Cultura; di SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori. E con il sostegno dell’Institut français Palermo, del Goethe-Institut Palermo, dell’Instituto Cervantes Palermo e del Forum Austriaco di Cultura.