sabato, 23 Novembre 2024
spot_img
HomesocialeAnfe. Garraffa avvia procedure licenziamento collettivo per 500 dipendenti

Anfe. Garraffa avvia procedure licenziamento collettivo per 500 dipendenti

Il Commissario straordinario dell’ente di formazione Anfe, Costantino Garraffa, ha “avviato le procedure di licenziamento collettivo per le unità lavorative non impegnate nelle correnti attività formative su un totale di 611 persone”.

“La formazione è una realtà che ha dato dignità a tanti lavoratori ed alle loro famiglie – ha dichiarato Garraffa -; ho accettato l’incarico propostomi dalla Presidenza dell’ANFE Nazionale, a titolo gratuito. Il mio obiettivo è quello di salvare la struttura ed i suoi 611 operatori, pensando soprattutto alle loro famiglie”.

I dipendenti interessati sarebbero circa 500. E’ stato “costretto a farlo”, spiega Garraffa, per la “revoca dell’accreditamento notificato all’Ente dall’assessorato dell’Istruzione e Formazione”, per la “mancanza di strumenti di sostegno al reddito alternativi” e per “l’impossibilità di sostenere ulteriori costi del personale”.

“Per completezza d’informazione – continua il Commissario -, devo precisare che l’Ente non ha ricevuto la revoca dell’accreditamento, bensì la comunicazione di avvio di procedura di revoca, avverso cui l’Ente ha già presentato una memoria, alla quale l’Amministrazione Regionale risponderà entro 60 giorni”.

Il commissario dell’Anfe ricorda anche di “non avere ricevuto riscontro” sull’istanza di concessione di Cig in deroga dal 3 settembre 2016 al 31 dicembre 2017. Vista “l’urgenza di fissare una data per un incontro utile alla definizione dei criteri per la determinazione dell’esubero strutturale” il commissario dell’Anfe propone di tenerlo alle 9 del prossimo 13 febbraio nella sede del coordinamento regionale di Palermo.

Per il Sindaco Leoluca Orlando e l’Assessora Giovanna Marano: “è necessario che il patrimonio di esperienza e professionalità rappresentato dai lavoratori e dalle lavoratrici dell’Anfe non vada disperso. È necessario che questi 600 lavoratori trovino adeguate tutele in un percorso produttivo che non vanifichi la storia di uno fra gli enti con la storia più significativa non solo della Sicilia ma di tutto il paese.”
CORRELATI

Ultimi inseriti