Palermo, 25.01.2017 – Si è svolta questa mattina, presso la sede del comitato elettorale a piazza Don Sturzo, la conferenza stampa tenuta dal candidato a sindaco alle prossime amministrative di Palermo, Fabrizio Ferrandelli.
Ricordiamo che Fabrizio Ferrandelli è stato ascoltato qualche giorno fa dalla Procura di Palermo in seguito alle rivelazioni di un pentito di mafia, riguardo a presunte “manipolazioni” delle campagne elettorali scorse.
“Sono sereno – ha detto Fabrizio Ferrandelli – in quanto le accuse che mi vengono addebitate sono false e infamanti e non posso avere commesso i reati che mi vengono contestati da un pentito, in quanto non fanno assolutamente parte del mio modo di agire e di fare politica. Ho piena fiducia della magistratura e mi difenderò nel processo, non dal processo. Quando ho ricevuto l’invito a comparire non mi sono avvalso della facoltà di non rispondere, meglio offrire piena collaborazione ed essere trasparente come lo è la mia vita. Secondo un delinquente pentito avrei comprato un pacchetto di voti nel quartiere del Borgo che in una competizione cittadina appaiono ben poca cosa. Nel frattempo la mia campagna elettorale andrà avanti come ho sempre fatto: incontrando le persone nel territorio e cercando di risolvere i problemi della nostra città”.
Ferrandelli ha anche commentato il possibile appoggio alla sua candidature da parte di Forza Italia, dichiarato da Gianfranco Miccichè: “Sono un uomo libero, che non risponde agli apparati e che non ha condizionamenti. Tutti i soggetti e tutti i mondi liberi da appartenenze che vorranno sottoscrivere la nostra piattaforma programmatica, possono farlo avviando un dialogo. Io intendo essere il sindaco di tutti, altrimenti mi sarei candidato all’interno di un partito, che lavorerà per dare risposte ai cittadini. Sto costruendo un progetto multi identitario che raggruppa le varie sensibilità della città, senza che nessuna delle identità venga mortificata. Non mi schiero da nessuna parte e con me non ci saranno simboli né di Forza Italia, né di altri partiti“.
Il candidato a sindaco ha anche ricordato di essere stato l’unico parlamentare nella storia dell’Assemblea Regionale Siciliana ad essersi volontariamente dimesso, rinunciando alla poltrona il giorno della strage di via D’Amelio, dopo avere ascoltato le parole di Manfredi Borsellino, proprio per una questione etica e morale.