Il patrimonio culturale rappresenta un tesoro da difendere e valorizzare in quanto è il cuore della nostra identità culturale e della nostra storia. Grazie ad esso la Sicilia rappresenta una delle mete turistiche più ambite nel mondo da sempre e Palermo ne è capofila.
In questo contesto il Restauro è da sempre una delle attività essenziali del nostro Paese e gioca un ruolo fondamentale sullo sviluppo culturale, sociale ed economico dei territori ed è per questo la Archikromie, fin dalla sua costituzione nel 2001, persegue consapevolmente questa mission legata indissolubilmente alla valorizzazione e al turismo culturale.
Archikromie, grazie agli strumenti in suo possesso, alla grande professionalità e alla specifica competenza, da dicembre 2015 ha attivato una straordinaria valorizzazione della Monumentale Chiesa dell’Immacolata Concezione al Capo, garantendone oggi la fruizione e domani la conservazione per le generazioni future.
Attraverso un contributo straordinario richiesto ai visitatori, cittadini e turisti, ha accantonato una cospicua somma donata interamente alla Rettoria ed ha posto in essere il restauro di un Trono presbiteriale settecentesco, scempiato da pregressi interventi inidonei, in collaborazione con l’Ufficio Beni Culturali, Tecnico ed Edilizia di Culto dell’Arcidiocesi di Palermo e la Sezione dei Beni Storico-Artistici della Soprintendenza Regionale dei BBCCAA di Palermo.
Il Trono settecentesco – in custodia della Parrocchia di Sant’Ippolito, forzatamente chiusa per motivi di sicurezza – da qualche anno è stato traslato nella Monumentale Chiesa della Concezione. Il bene culturale, proveniente dalla distrutta Chiesa delle Stimmate (demolita per la costruzione del Teatro Massimo) ha subito circa un anno fa un impietoso e quanto mai inopportuno intervento di “doratura” inidonea ed inconsapevole.
Archikromie, con il supporto progettuale di WISH, ha attivato quindi uno straordinario servizio di volontariato di accoglienza turistico-culturale nella monumentale chiesa, per raccogliere i fondi necessari al restauro del Trono settecentesco che ammontano ad € 3.000,00, sottolineandone il valore etico e morale di cura e conservazione finalizzato anche all’educazione dei giovani che devono essere sempre più sensibilizzati alla conoscenza, alla salvaguardia e alla conservazione del patrimonio culturale più in generale, in quanto bellezza della collettività che è indispensabile trasmettere alle future generazioni.
Una convinta presa di coscienza, quindi, da parte di tutti i soggetti coinvolti, che riconosce l’investimento culturale, non fine a sé stesso, ma come valore aggiunto realmente in grado di produrre una crescita individuale e collettiva, rendendo competitivi interi territori attraverso la conservazione della tradizione e del patrimonio.