Soltanto arrivando al nucleo, si può comprendere la difficoltà di penetrare più strati. Soltanto arrivando al cuore, si accoglie il respiro della vita. E’ così che Giusy D’Arrigo riesce a superare la materia brulla e renderla lucente, geniale, effervescente. Non sono semplici tele, quelle della D’Arrigo, ma sono miscelate a metalli, pigmenti, smalti e terre: il percorso dell’artista è netto a va avanti a capitoli: i primi paesaggi e le tele cercano altro, e trovano una via più consona. Nel 2006, la scomparsa del fratello Angelo, campione mondiale di deltaplano, la spinge verso forme ancora più rarefatte. Nascono così queste ultime opere racchiuse nella mostra “Quintessenza. Tra Venus et Kosmos”, antologica che si inaugura sabato 3 dicembre alle 18, presso la galleria Li.Art (via Giotto 84) a Palermo. Interverrà il critico d’arte Francesca Mezzatesta che ha curato il testo in catalogo. Esposizione promossa dalla Città di Palermo, dal Club Palermo Cibele Kiwanis International, Accademia di Sicilia e Zonta Club Palermo Triscele.
Nelle opere di Giusy D’Arrigo, il pensiero si fa colore, e il colore pensiero: per questo motivo molti suoi lavori sono oggetto di studio da parte di un pool di neurologi che fa capo a Fabrizio Vinci. La stessa artista promuove il progetto artistico NethArs, all’interno del più ampio programma Connessus: sculture di ampie dimensioni, in granito, pietra e bronzo dorato, montate su una struttura portante in acciaio. Le sculture e le tele denunciano la loro origine materica, cangiante, che fa largo uso di materiali duttili. La superficie lignea si fonde con il metallo, per dare vita a cosmogonie e cosmografie che incitano alla vita. Dal figurativismo del femmineo della prima ora, dal paesaggismo delicato, si passa ora ad arabeschi cromatici, motus impetuosi, vortici e spirali complesse, lave vulcaniche che emergono spesso da paesaggi incontaminati, gli stessi che amava tanto il fratello scomparso.
Giusy D’Arrigo è nata a Parigi nel 1970, ma da anni vive e lavora a Roma. Ha trascorso l’adolescenza a stretto contatto con gli artisti francesi di Fontainebleau, e si è laureata all’Accademie des Beaux Arts. Come pittrice e scultrice ha presentato i suoi lavori in diverse gallerie europee, partecipando a numerose mostre, le ultime delle quali a Buenos Aires e New York. In esclusiva nazionale, lavora per Li. Art. Si è fatta promotrice di numerose iniziative legate all’ecosostenibilità e alla salvaguardia dell’ambiente. La scomparsa nel 2006 del fratello Angelo – pluricampione del mondo di volo libero e deltaplano – l’ha molto segnata e spinta ancora di più verso l’ambiente naturale, alla ricerca di spazi liberi ed incontaminati. Nel nome del fratello, Giusy D’Arrigo è tra le promotrici del programma internazionale “Connessus”, che avrà sede al Parco Gioeni, a Catania (che il 3 aprile 2017 diventerà Parco Angelo D’Arrigo) e si configura come un’agorà interculturale per la salvaguardia dell’uomo e del suo ambiente.
In copertina: GIUSY D’ARRIGO – “Opera n.07” (2016) tela più alluminio