Tornano a spopolare i Pokemon, inventati da Nintendo degli anni Novanta. Ora escono dal salotto di casa e diventano personaggio da scovare nel mondo reale in una “caccia” attraverso lo smartphone e la realtà virtuale. È la nuova app Pokemon Go che negli Stati Uniti sta già spopolando e non solo tra i giovanissimi: in 24 ore dal lancio per numero di download su dispositivi Android ha superato l’app per gli incontri Tinder, incalzando anche Twitter, ed è più usata perfino di WhatsApp e Snapchat. E ha dato una mano anche alla risoluzione di casi di cronaca.
Il gioco per smartphone si basa sulla realtà aumentata e consente di cercare i Pokemon nell’ambiente reale seguendo indizi che arrivano sullo schermo del telefonino, portando gli utenti a dei veri e propri inseguimenti per strada, al parco, in spiaggia. Insomma fuori casa. Il “boom” è certificato dalla società d’analisi SimilarWeb.
La diffusione del gioco in pochi giorni, sta avendo anche conseguenze inaspettate: una ragazza nel Wyoming si è imbattuta in un cadavere mentre gironzolava in un parco alla ricerca dei Pokemon, mentre nel Missouri la polizia ha scoperto teenager che usavano la geolocalizzazione del gioco per derubare delle persone.
Intanto gli sviluppatori del gioco, a causa dei continui problemi che stanno affliggendo i server, hanno deciso di sospenderne momentaneamente l’uscita in altri paesi, compreso quindi anche il mercato italiano. “Sapevamo che il gioco sarebbe stato popolare, ma sembra proprio che abbia colpito nel segno”, ha detto a Business Insider, il Ceo di Niantic Labs, John Hanke.