E’ stato firmato presso la sede di Amap un verbale d’intesa fra l’azienda e le Organizzazioni sindacali su una bozza di accordo collettivo che prevede l’assunzione di 199 lavoratori ex-Aps da parte di Amap. L’accordo prevede una riduzione dell’orario di lavoro e dei livelli rispetto ai precedente inquadramento in APS, riduzioni che hanno consentito di mantenere il costo del lavoro all’interno di quanto previsto dal piano industriale dell’AMAP ed in tal modo consentendo l’intero assorbimento della forza lavoro. La sottoscrizione dell’accordo è subordinata adesso alle comunicazioni di competenza della curatela APS, a tal fine l’Amap e le organizzazioni sindacali si sono aggiornati a lunedì mattina.
“Si vede realizzato l’obiettivo dell’Amministrazione comunale di Palermo e dei 33 comuni che fanno parte del capitale sociale dell’Amap, ossia garantire la sostenibilità economica dell’azienda allo stesso tempo garantendo i livelli occupazionali. Prende concretamente corpo la più grande azienda interamente pubblica di gestione dell’acqua, in Italia seconda soltanto all’acquedotto
pugliese che serve una intera regione. Lasciamo alle spalle della comunità metropolitana di Palermo, anche in questo caso, vergognose e fallimentari gestioni mortificate da interessi privati totalmente incompatibili con la garanzia dell’acqua pubblica come diritto di tutti. Quella palermitana si concretizza quindi sempre più come una alternativa credibile di gestione pubblica, alternativa a quella, inefficiente e costosa a danno dei cittadini, in altre parti della Regione”.
Lo ha detto il sindaco Leoluca Orlando commentando l’accordo appena siglato con i sindacati per il riassorbimento dei lavoratori ex-APS. L’accordo prevede che gli operai avranno una riduzione del 10% sullo stipendio, i tecnici del 35% e gli amministraivi del 40%.