È partita stamattina la macchina del Concorso 2016 voluto dal premier Renzi e dal ministro Stefania Giannini che immetterà in ruolo quasi 64 mila docenti abilitati. Iniziato alle 8 di stamattina i primi 1.356 candidati si sono presentati nelle sedi previste dagli Uffici Scolastici Regionali per rispondere agli 8 quesiti, per la prima volta al computer.
I primi a cimentarsi con lo scritto sono stati i professori di Storia dell’arte, Scienze, tecnologie e tecniche agrarie, Laboratorio di liuteria, Design del libro, Scienze e tecnologie nautiche e Laboratorio di scienze e tecnologie meccaniche.
Un concorso che dopo le 9 del mattino ha destato parecchio caos. Sui social network sono partiti i primi commenti degli insegnanti segnalando diversi episodi di irregolarità. A Roma, Palermo, passando per Napoli, pare che siano stati chiamati i carabinieri. Il Motivo? Niente griglie di valutazioni e niente commissioni.
Per due ore è stato un rimpallarsi di notizie fra gli insegnanti rimasti a casa ad attendere le novità e qualche indicazione per affrontare le prove che seguiranno nei prossimi giorni.
Le smentite però sono arrivate quasi immediatamente, il Ministero però ha parlato di prove regolari: “Smettiamola, il concorso è partito regolarmente”, ha dichiarato all’Ansa il Miur.
Questa mattina la Ministra dell’Istruzione Stefania Giannini è intervenuta ai microfoni di Rainews24: “Sono prove innovative, tengono conto che gli aspiranti docenti sono tutti abilitati e quindi abbiamo già avuto modo di controllare verificare le loro competenze la loro conoscenza delle materie su cui si presentano. Quello che ci interessa è verificare come sanno insegnare, quindi sia nell’orale che nello scritto sarà prevalente la metodologia, la volontà di vedere se saranno dei buoni insegnanti”. “Credo – ha detto la Ministra – che sia storicamente il concorso più grande che la scuola italiana abbia organizzato, finalmente si torna alla Costituzione dopo tantissimi anni in cui i concorsi erano stati bloccati”.
Ad alzare la voce, invece, è l’Anief, l’associazione degli insegnanti, che in un comunicato stampa pervenuto alla redazione Giornale Cittadino Press ha asserito che il concorso a cattedra è partito con il piede sbagliato: senza commissari è impossibile stabilire i criteri di valutazione, prove a rischio illegittimità.
La materia è disciplinata dall’articolo 12 del Dpr 9 maggio 1994 n. 487 che prevede che le commissioni esaminatrici, alla prima riunione, stabiliscano i criteri e le modalità di valutazione delle prove concorsuali, da formalizzare nei relativi verbali, al fine di assegnare i punteggi relativi alle singole prove. Sul punto la giurisprudenza è consolidata: anche la Suprema Corte di cassazione a sezioni unite con la sentenza n.14896 del 21 giugno 2010 ha ribadito che “la commissione esaminatrice è tenuta per legge a far precedere la correzione e le singole valutazioni da una sintesi delle proprie ipotesi valutative”.
Intanto i Sindacati della scuola Cgil, Cisl, Uil e Snals hanno proclamato per il 23 maggio uno sciopero generale. L’annuncio è arrivato nel corso di una manifestazione a Montecitorio cui hanno partecipato le sigle insieme a docenti, Ata e dirigenti provenienti da tutta Italia.
L’annuncio non è piaciuto al Ministero.“Trovo singolare proclamare uno sciopero contro un governo che assume ed annunciarlo nel giorno in cui parte un concorso da 63.712 posti – è il commento della Ministra Giannini – Ricordo che questo è un governo che investe sull’istruzione 3 miliardi di euro in più all’anno”.