lunedì, 25 Novembre 2024
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Dalla “Palermo felicissima” alla Palermo incendiata

C’era una volta una “Palermo felicissima”, – afferma Angelo Figuccia, Consigliere comunale di Forza Italia- per dirla con le parole del celebre scrittore siciliano Rosario La Duca, che ospitò intellettuali di punta e animò dibattiti, infiammando gli animi.

Ma cosa è rimasto oggi di quegli anni?

Di certo qualcosa che si infiamma c’è ancora – continua Figuccia- ma oggi quelle fiamme divampano, seminando solo distruzione e alimentando il pessimismo e la tristezza di tutti i palermitani.

Lungi dal voler rimanere intrappolati nella palude della rievocazione nostalgica, di una sorta di elogio funebre del tempo che fu, ciò che appare evidente è che se negli anni passati Palermo fu ricca di fermenti, di entusiasmo e cultura, oggi appare invece sopita, dormiente e rassegnata. Cumuli di rifiuti campeggiano ad ogni angolo al punto da far credere ai turisti che si tratti di opere d’arte moderna oggetto di scatti che faranno il giro del mondo. Disoccupati arrabbiati protestano ogni giorno contro quel “Sinnacollanno” che avrebbe dovuto far tornare una primavera in una città che ha visto susseguirsi solo rigidi inverni  e torride estati. Ed è proprio con l’arrivo della stagione più calda che anche le sterpaglie frutto di inefficienza ed incuria diventano terreno fertile per “infuocare” la Città. Da Bonagia a Baida, attraversando ospedali, centri commerciali, abitazioni private, uccidendo animali e alimentando panico e allarme generalizzato. Tante le segnalazioni sollevate nel tempo dagli organi competenti, dai Consiglieri di Circoscrizione alla cittadinanza, senza mai arrivare ad alcuna soluzione.

Non vorremmo- conclude Figuccia- vedere Orlando come un moderno Nerone alle prese con una Palermo che brucia e non solo a causa degli incendi.

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