Palermo, 20.04.2016 – L’incontro di questa mattina al Ministero dello Sviluppo Economico sulla vertenza Almaviva tra governo, azienda, sindacati e istituzioni locali, sembrava concluso con uno stop ai licenziamenti per i 2988 dipendenti – 1670 a Palermo, 400a Napoli e 918 a Roma – che sono stati inseriti nel piano di esuberi annunciati dal colosso dei call center, ma nel pomeriggio è arrivata la doccia fredda per i lavoratori che hanno visto arenare la trattativa tra azienda e sindacati.
Sin da ieri, durante l’incontro all’UIR, Almaviva aveva aperto alla possibilità di revocare i licenziamenti a condizione che si negoziasse un contratto di solidarietà di sei mesi, fino a novembre, nei siti di Palermo, Roma e Napoli, che si trovasse l’intesa con il governo sul blocco delle delocalizzazioni, che fosse applicato l’art 24 bis, in vigore dal 2012 che prevede severe sanzioni per quelle aziende che scelgono di delocalizzare. Di contro i sindacati avevano preso posizione giudicando inaccettabile la presa di posizione dell’azienda di applicare un nuovo contratto di solidarietà che penalizza ulteriormente i lavoratori.
Oggi al tavolo, da parte del governo, la viceministro Bellanova ha proposto la proroga del contratto di solidarietà alle stesse condizioni di quello vigente che scadrà il 31 maggio fino al prossimo novembre, periodo, durante il quale governo, azienda e sindacati dovranno effettuare delle verifiche mensili sull’andamento del settore dei call center ed in particolare su Almaviva.
“Ci siamo seduti intorno a questo tavolo – ha detto la Viceministro – per chiudere positivamente. Noi stiamo facendo la nostra parte. Ci siamo già impegnati con un emendamento al ddl Concorrenza che inasprisce le sanzioni del 24 bis contro le delocalizzazioni, continueremo ad usare la nostra moral suasion con le aziende committenti, così come faremo tutte le verifiche sulle aziende appaltanti. Le risorse dello Stato devono dare prospettiva e stabilità al lavoro”.
Tutto sembrava andare per il meglio quando, questo pomeriggio durante l’incontro tra Almaviva e sindacati, l’azienda ha comunicato di volere effettuare i nuovi contratti di solidarietà modificando l’impianto di quello esistente e gravando ulteriormente sui salari lavoratori.
“Abbiamo sperato in una positiva soluzione della vertenza vista l’apertura del governo nei confronti dell’azienda – ha detto a GCPress Giovanni Gorgone Rsu Fistel Cisl Palermo Trapani -. Ci dispiace constatare che Almaviva ha cambiato idea ed è intenzionata a penalizzare ulteriormente i lavoratori. Comunque il tavolo è ancora aperto e speriamo che si possa raggiungere il risultato da noi sperato ovvero la revoca dei licenziamenti. Domani 21 in Via Marcellini e venerdì 22 in via Cordova, nei siti palermitani di Almaviva, faremo delle assemblee con i lavoratori per portarli a conoscenza dei piani aziendali.”