A poche settimane dall’inizio del Concorso scuola 2016 è giunta la notizia che il Tar del Lazio ha negato con due distinte ordinanze l’accesso alle prove concorsuali ai docenti non abilitati che sono in possesso solo del titolo di studio (laureati e insegnanti tecnico-pratici).
Per cercare di comprendere meglio la vicenda, iniziamo però dal principio. A fine febbraio 2016 è stato pubblicato il bando per il nuovo Concorso a cattedra che ha confermato, sin da subito, l’esclusione dalla prova a tutti i docenti laureati, ma non in possesso dell’abilitazione, sottolineando come quest’ultima fosse un requisito imprescindibile per accedere al Concorso. Dopo pochi giorni, però, è stato annunciato l’avvio di un ricorso collettivo al TAR che permettesse a tutti i docenti laureati di poter partecipare alla prova.
Molti laureati, cogliendo un’occasione per loro imperdibile e che gli ha aperto le speranze ad un possibile posto di ruolo, hanno deciso di presentare il ricorso entro il 30 marzo spendendo oltretutto 100 euro a testa.
Il 12 aprile però arriva la risposta negativa da parte del Tar del Lazio. “La professione di insegnante rientra tra le cd. professioni regolamentate di cui all’art. 3, comma 1, lett. a), della direttiva 2005/36/CE; – già l’art. 402 del d. lgs. 16 aprile 1994, n. 297, aveva stabilito che l’abilitazione all’insegnamento rappresentasse il titolo di accesso per il concorso a cattedre d’insegnamento nelle scuole di ogni ordine e grado”; sono queste le parole, riportate dal sito OrizzonteScuola, che giustificano e motivano l’esclusione dei docenti al concorso a cattedra.
Ma il sindacato Anief non ci sta e ha già fatto sapere che ricorrerà in appello al Consiglio di Stato, con la richiesta di misure monocratiche, se saranno necessarie.
GCP ha raggiunto telefonicamente Marcello Pacifico, Presidente dell’Anief, che al riguardo della situazione ci ha detto: “Per i ricorsi che abbiamo perso in sede cautelare ( i laureati e gli ITP ) stiamo facendo appello in Consiglio di Stato e chiederemo come mai i docenti di ruolo che per legge come i laureati e gli ITP non potevano partecipare, ieri questi sono stati ammessi con riserva dal Tar, mentre per i laureati ciò non è accaduto”.
Continua ancora Pacifico: “I laureati e gli ITP potranno presentarsi agli esami solo se vinceremo in Consiglio di Stato. Probabilmente già la prossima settimana ci dovrebbe essere la decisione, sebbene con decreto monocratico del Presidente del Consiglio di Stato e vedremo se conferma il diniego del Tar oppure annulla e ammette i laureati e gli ITP”.