Domenica 10 aprile, la comunità di Caltabellotta, paesino dell’entroterra agrigentino, si appresta a celebrare una delle manifestazioni religiose più sentite dell’anno, la Festa del Ringraziamento in onore del SS. Crocifisso Dio Vivo e Maria SS. Dei Miracoli.
Fervore, devozione, amore, fede, sono questi gli elementi che legano i caltabellottesi alla Madonna dei Miracoli, definita anche Madonna dell’acqua e che ancora oggi nei periodi di siccità è portata in processione in penitenza.
La Festa del Ringraziamento, chiamata anche “Festa di li fimmini”, perchè un comitato composto da sole donne organizza tutta la manifestazione, compresa l’uscita dei simulacri da portare in processione. Viene celebrata ogni anno tra la fine di marzo e i primi giorni del mese di aprile e nasce in ricordo del miracolo della pioggia del 27 marzo del 1957.
Si narra, infatti, che nel 1956 si ebbe un’annata di grande siccità che si protrasse sino al marzo del 1957. La situazione agricola era molto grave: campagne aride, niente frutti, nè vegetazione, così i cittadini si rivolsero in preghiera ai loro Santi Protettori e decisero di portare i simulacri di Maria Santissima e del Santissimo Dio Vivo, in processione in contrada “Giubbu” (zona caltabellottese).
Dalla chiesetta dei Cappuccini partiva in processione il Dio Vivo, mentre dalla chiesa di Sant’Agostino si avviava il simulacro della Madonna e tutta la gente piangendo gridava: “l’acqua e lu pani vulemu” (vogliamo l’acqua e il pane – ndr)! Uno dei tanti sacerdoti era incredulo, infatti affermava che l’acqua sarebbe caduta dai recipienti.
Nonostante ciò il popolo portò, penitente, i simulacri verso contrada Giubbu, ad ovest della cittadina, dove le “vare”, furono sistemate in modo da guardare verso le campagne, poggiate sull’orlo di un precipizio.
Il popolo pregava e invocava, fedele e sicuro che i loro protettori li avrebbero accontentati facendo piovere. Ecco che in lontananza apparve una nuvola, che man mano si avvicinava al paese si andava ingrossando fino a coprire il cielo. Proprio in quel momento, dopo tanto pregare, iniziò a piovere leggermente per tutta la processione. Non appena però i simulacri entrarono nelle loro case ecco che la pioggia aumentò, saziando così tutte le campagne assetate.
Da quel giorno, esattamente da 59 anni, i caltabellottesi portano in processione i simulacri dei due Protettori dimostrando una sempre più crescente fede verso il “Dio Vivo” e Maria SS. Dei Miracoli, che viene festeggiata anche l’ultima domenica di luglio in quella che è la festa più sentita ed importante per Caltabellotta.