Palermo 06.04.2016 – Le azioni a salvaguardia del posto di lavoro dei dipendenti Almaviva Contact, che in 1670 rischiano di essere licenziati dal colosso del call center, non si fermano e in attesa della convocazioni del prossimo 13 aprile vengono programmate delle assemblee nei siti Almaviva.
“Non abbiamo nessuna volontà di fermarci e mai ci arrenderemo – ha detto a GCPress Giovanni Gorgone rsu Fistel CISL Almaviva Contact -. Abbiamo programmato due assemblee, il 7 aprile a Marcellini e l’8 ad Alicos. Come ordine del giorno lo sciopero nazionale del giorno 13. Tra le azioni che faremo è prevista una catena umana con lumini al seguito giorno 12 alle 21:00 in via Libertà all’altezza di via Cordova davanti il sito di Almaviva. Tutto questo alla vigilia dell’ incontro che si svolgerà al MISE giorno 13 ricordando che contemporaneamente sciopereremo e manifesteremo.”
I lavoratori Almaviva Ci dispiace creare disagio ai nostri concittadini ma la vertenza Almaviva è di fondamentale importanza e se l’epilogo fosse quello preannunciato sarebbe la fine per l’economia palermitana. Quindi, ringraziamo e confidiamo nel sostegno dei palermitani che è fondamentale e sono certo non mancherà.”
Oggi pomeriggio, alla Camera dei Deputati, il Presidente della Commissione Lavoro, Cesare Damiano, è intervenuto a sostegno dei call center citando anche gli esuberi di Almaviva. Questo è il testo dell’intervento:
“Ciò che sta accadendo nel settore del call center desta forti preoccupazioni. Rischiamo di avere 8000 esuberi entro fine anno. Per eliminare le cause di questa situazione chiediamo al governo alcuni interventi: far rispettare l’articolo 24 della legge 83 del 2012 che prevede l’obbligo per gli operatori di comunicare, all’inizio della telefonata, da quale Stato parta la conversazione consentendo al cittadino di esprimere il diritto di decidere se fare gestire la conversazione da un operatore collocato sul territorio nazionale per salvaguardare la privacy e l’occupazione in Italia.
In secondo luogo, applicare la clausola di salvaguardia occupazionale per le aziende che vincono gli appalti. Il governo deve intervenire nei confronti delle aziende pubbliche quotate in borsa per evitare forme di massimo ribasso mascherato che provocano disoccupazione o un peggioramento del servizio per l’utenza.
Considerare i call center che occupano migliaia di lavoratori, per quanto riguarda gli ammortizzatori locali, alla stregua delle grandi industrie. Bisogna estendere nel settore la cassa integrazione straordinaria così com’è previsto nel comparto industria e nel settore logistica e grandi distribuzione.
Noi ci auguriamo che si possa lavorare per un unico contratto di settore che cancelli i contratti pirata migliori le strategie di sviluppo per consolidare questo settore e permettere l’avvio di investimenti in innovazione e ricerca.“