Palermo, 20.5.2014 – Domani, alle 18,30, la Feltrinelli di Via Cavour ospita la scrittrice Monica Gentile che presenterà il suo primo romanzo “Tira Scirocco”. La scrittrice, agrigentina di nascita ma palermitana di adozione, con la sua opera prima ha già vinto la seconda edizione del Premio “Edizione Straordinaria”, al Pisa Book Festival 2013, istituito dalla storica casa editrice “Pacini Editore” per la ricerca di inediti talenti al loro romanzo d’esordio.
Monica Gentile, laureata in lingue, responsabile di un tour operator tutto al femminile, è reduce dal Salone Internazionale del Libro di Torino dove il suo romanzo è stato presentato dallo scrittore Sebastiano Mondadori, direttore della Scuola di scrittura creativa BarnaBooth a Lucca.
“Tira scirocco” è ambientato in un paesino siciliano di pescatori degli anni ‘50. E’ una storia di piccole esistenze che scorrono lente e uguali, fino a quando il misterioso Barone Ranciforte crea tumulto tra le tante malelingue che bollano come sacrilega una sua singolare abitudine.
Abbiamo incontrato la scrittrice a poche ore dalla presentazione palermitana del suo romanzo:
<b>D. Monica, come nasce il romanzo?<b>
R, “Tira Scirocco nasce da una chiacchierata con mio zio. Mi raccontò che la prima cosa che faceva, ancora prima di leggere le notizie di cronaca o di politica dal giornale, era andare ai necrologi. Questo solleticò la mia immaginazione e cominciai a pensare a un barone solitario e impenetrabile che omaggiava le tombe di persone che non conosceva. Da qui, è scaturito il resto e tutti gli altri personaggi della storia.”
<b>D. Perché il tuo racconto rimane nel cassetto per tre anni prima di deciderti a pubblicarlo.<b>
R. “Avevo provato a mandarlo a diverse case editrici, ma a parte due o tre proposte di pubblicazione ‘a pagamento’, avevo solo ricevuto qualche rifiuto e molti silenzi. Io volevo trovare un editore che credesse nel mio romanzo e che in conseguenza non mi chiedesse contributo. Ho preferito lasciarlo nel cassetto. Avevo quasi perso ogni motivazione e avevo cominciato a scriverne un altro. Poi, mio marito, che non ha mai smesso di crederci, mi ha suggerito di partecipare ad alcuni premi letterari riservati a romanzi inediti. E così mi sono aggiudicata ‘Edizione Straordinaria’, organizzato dalla Pacini Editore, e sono stata premiata all’interno del Pisa Book Festival. Oggi, finalmente, stringo tra le mani “Tira Scirocco”, in pagine e inchiostro.”
<b>D. Hai precisato che non ci sarà un sequel al tuo romanzo. Non credi che una continuità al racconto possa creare affezione nel pubblico?<b>
R. “Quando scrivi una storia e convivi coi personaggi per un anno e mezzo, come nel mio caso, ti affezioni, loro ti restano dentro quasi fossero reali. Ma è anche importante andare oltre, cercare nuove storie, raccogliere nuove sfide. Tira Scirocco ha avuto una sua gestazione e un suo percorso. Ma adesso è venuto il momento di lasciarlo in consegna ai lettori e scrivere d’altro.”
<b>D. A cosa stai lavorando?<b>
R. La storia che sto scrivendo parla di decadenza. È la storia di un portiere d’albergo, ma non aggiungo altro, almeno per adesso.
Ninni Ricotta