Da domani nelle sale "Un Boss in salotto" – Il cine-pastiera di Luca Miniero

Dopo il successo di “Benvenuti al Nord” e “Benvenuti al Sud” il regista e sceneggiatore napoletano Luca Miniero realizza “Un Boss in salotto”, che mette in risalto le differenze culturali, sociali ed anche gastronomiche tra il meridione ed il settentrione che uscirà nelle sale il primo gennaio. La storia,  scritta da Miniero e dalla genovese Federica Pontremoli, è ambientata in un paesino del Trentino dove la napoletana Carmela (Paola Cortellesi), fuggita  dalla sua terra per lasciarsi alle spalle il suo imbarazzante passato, si è trasferita cambiando il nome in Cristina, assorbendo le abitudini locali e l’accento nordico. Nel suo passato c’è il fratello Ciro Cimmaruta (Rocco Papaleo), un piccolo criminale finito più volte in carcere per furtarelli ed estorsioni, della cui morte aveva convinto il marito Michele Coso (Luca Argentero) e i due figli.

Per tanti anni sembrava andare tutto bene fino a quando Ciro viene accusato di camorra e, in attesa di processo, gli vengono concessi i domiciliari. Ciro così pensa bene di comunicare l’indirizzo di Carmela/Cristina e di trasferirsi da loro. La vita della famiglia Coso viene stravolta dalla imbarazzante presenza di Ciro che con le sue abitudini volgari e disordinate. Michele, è alle prese con l’avanzamento di carriera che potrà ottenere solo se riuscirà ad essere “perfetto” agli occhi del suo capo  e della moglie (Angela Finocchiaro). Ma Ciro, con la sua ingombrante presenza, dapprima devasterà la routine della famiglia Coso ma alla fine ne migliorerà i rapporti interni.

In definitiva, il cine-pastiera diretto da Miniero non si discosta molto dai due campioni d’incassi con Bisio e Siani e punta su una comicità leggera e forse non troppo originale. Nota incomprensibile del film è perché gli autori abbiano scelto di far nascere e vivere Ciro a Napoli e far recitare Rocco Papaleo in dialetto lucano che, per assonanza, si accosta molto al barese?