giovedì, 19 Dicembre 2024
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Al Centro Arcobaleno 3P l’amore si fa servizio, ma quanto ancora Palermo sarà indifferente ai poveri?

PALERMO – Una borgata povera, con criminalità e delinquenza, i giovani allo studio preferiscono la strada. C’è gente bisognosa, c’è gente difficile. “Un quartiere problematico”, in questo modo è descritto Guadagna. È risaputo, è così. In questa zona di Palermo, tuttavia, basta alzare gli occhi per vedere che c’è l’arcobaleno. Tanti colori, come tante emozioni. C’è il verde della speranza, il rosso dell’amore, il viola della spiritualità, il giallo del sole che riscalda e l’azzurro del cielo infinito. Non ci si può arrendere di fronte ai tanti disagi e problemi, ci si rimbocca le maniche e ci si impegna per essere “il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”.

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Non sono solo parole, ma è il Centro Arcobaleno 3P, una realtà di Palermo concreta ed evidente. Fondato circa quattro anni fa da Anna Alonzo suora missionaria e assistente sociale, il centro è da lei gestito, insieme all’associazione Provide Regina della Pace.

Sono tanti i bambini e le donne, vittime della tratta, che Suor Anna accoglie. A lei i più bisognosi chiedono aiuto, a lei affidano i figli con la speranza di dare loro un futuro migliore. “Noi qui non diamo il pesce, ma insegniamo a pescare”, questo ci dice la suora missionaria, spiegando ciò che veramente conta: i giovani vengono presi per mano e sostenuti, ma devono poi saper camminare autonomamente e nella giusta direzione.

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Le attività organizzate al Centro Arcobaleno 3P coinvolgono volontari, donne, bambini e anziani. Al mattino si organizzano corsi di decoupage, taglio e cucito, ginnastica e lezioni di informatica. C’è sempre tanta energia, tanto da fare e voglia di migliorarsi. Una realtà che, nonostante le mille difficoltà, va avanti esclusivamente perché al suo interno “se ognuno fa qualcosa, allora si può fare tanto”. Attualmente ad esempio, quindici mamme nigeriane, utilizzando la cucina della struttura, stanno per attivare un servizio di catering e si sono, poi, anche cimentate in un laboratorio di cucito con riciclo di materiale, creando con semplici stoffe di ombrelli e campionari delle borse artigianali. I più piccoli, invece, nel pomeriggio vengono seguiti  nel doposcuola, nei giochi e corsi di musica.

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Apprendere e vedere come nel Centro Arcobaleno 3P l’amore si fa servizio non basta. Il sapere che la struttura è stata troppo spesso vandalizzata, che non sono mancate le minacce e che tutto ciò che poteva essere rubato – cibo, rame, porte e finestre – è stato portato via, è inaccettabile. Soprusi e prepotenze nel corso del tempo non sono tardate ad arrivare nei confronti di una figura, ritenuta da alcuni troppo “scomoda”. Tuttavia il servizio svolto da Suor Anna all’interno del quartiere Guadagna non è mai venuto meno. Frequenti anche i suoi appelli alle Istituzioni e alla cittadinanza.

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Icona realizzata dalle donne della Guadagna

Aiuto e  sostegno economico, purtroppo, non sembrano arrivare mai da chi di dovere. Forse le Istituzioni preferiscono affidare le belle parole al vento? Palermo è indifferente ai poveri? Il centro, che prima della fondazione era un luogo degradante, di spaccio e immondizia, poi recuperato e ripulito da Anna Alonzo, adesso è diventato un angolo di speranza e di incontro per tanti del rione Guadagna. Per Suor Anna, attualmente, sarebbe un apporto certamente significativo il potere usufruire delle aule dell’ex scuola, soprastante la struttura. Il piano superiore, infatti, che garantirebbe a donne e bambini spazi più ampi dove potere svolgere le proprie attività, nonostante sia stato più volte richiesto, è ancora abbandonato. Perché tenere chiuso un luogo, che invece potrebbe dare assistenza a chi ne ha di bisogno? Non è sufficiente sapere che anche lì, in quei locali adesso vuoti e freddi, arriverebbe l’arcobaleno?

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