“Dobbiamo creare un protocollo di intesa tra le donne che siedono al consiglio comunale della città e la comunità marocchina femminile locale. Sarà questo il nuovo passo avanti per completare un percorso di integrazione ed inclusione avviato dall’amministrazione comunale già nel 2012 e che ha dato numerosi importanti risultati. Adesso andiamo avanti, posando l’attenzione anche sulle donne migranti della città che, nonostante vivono nel centro storico, sono spesso escluse, tenute ai margini della società”. Questo l’obiettivo che si pone Giusi Scafidi, presidente della Quarta commissione consiliare che ha partecipato venerdì mattina al forum organizzato dalle donne marocchine della città, Fodomi – Forum delle donne marocchine in Italia. “Ho preso parte al Forum in qualità di delegata della nostra amministrazione – continua Scafidi – Perché Fodomi è una realtà importante nel nostro paese perché si pone come interlocutore per la partecipazione attiva delle donne marocchine con la cittadinanza e le amministrazioni che le accolgono. E noi abbiamo già fatto tanto per gli immigrati”.
E la Presidente ha ricordato tutti i passi realizzati fino ad oggi. Nel 2013 è stata firmata la Carta contro la violenza sulle donne, “che io ho chiesto fosse estesa anche alle donne straniere che vivono tra noi”, specifica Scafidi. Nel 2014 è stata costituita la Consulta delle Culture e, subito dopo, la Carta di Palermo per la libera circolazione dei migranti. Pochi mesi fa, infine, l’istituzione della Giornata per l’accoglienza e l’integrazione, a cui Scafidi ha aggiunto una mozione “per far sì che questa Giornata diventi un modo di vivere quotidiano della nostra città, non un evento isolato”. Con l’aumeno della popolazione migrante in città e con gli esempi di integrazione che essa ha saputo dare, risulta importante per l’amministrazione e per Scafidi continuare su questa strada intrapresa tre anni fa. “Anche noi siamo stati migranti, sappiamo cosa significa lasciare i nostri affetti e vivere in un contesto del tutto nuovo. Sappiamo cosa vuol dire avere diritti e non vederli riconosciuti, chiederli e la gioia di ottenerli. Palermo è il simbolo della multicultura e della convivenza riuscita. Aprire le porte anche alle donne, spesso confinate tra lavori domestici e focolari della famiglia, sarà il prossimo passo per completare e incentivare il dialogo e un proficuo scambio culturale”.
Su cultura e formazione punta anche Fodomi, in parallelo con quanto da sempre sostenuto da Giusi Scafidi. “L’integrazione delle donne migranti deve essere soprattutto economica e culturale per essere poi sociale, per renderle partecipi della nostra vita cittadina”