“E’ oggi una certezza quello che noi avevamo già previsto nei mesi scorsi, ovvero che i centri di identificazione per immigrati sono quasi tutti previsti in Sicilia (5 su 6): Lampedusa, Porto Empedocle, Pozzallo, Trapani, Augusta e (unico fuori dalla Sicilia) Taranto. Non consentiremo che la nostra Regione divenga un immenso lager; bloccheremo l’installazione degli hotspot nell’isola”. A dirlo il comitato nazionale di Sicilia Nazione composto da Gaetano Armao, Massimo Costa, Salvatore Musumeci e Rino Piscitello. “I centri – prosegue Sicilia Nazione – serviranno ufficialmente per identificare, registrare e rilevare le impronte digitali, ma di fatto lasceranno gli immigrati in Sicilia e ci trasformeranno in un gigantesco campo di concentramento per quelli che è previsto vengano rimpatriati e che mai nessuno rimpatrierà”.
Si tratta di un’operazione devastante per la Sicilia della quale le fonti di governo, a partire dal Ministro Alfano, oggi parlano come se fosse una cosa naturale”.
Per Sicilia Nazione, “L’isola ha già dato e continua ad ospitare migliaia di immigrati dei quali non si conosce il destino. I siciliani, popolo ospitale da sempre, sono e saranno disponibili ad ospitare immigrati (facendo ulteriori sacrifici) ma soltanto nella stessa identica percentuale di tutte le altre regioni italiane. I centri di prima identificazione vadano a sistemarli nelle altre parti d’Italia. Si estragga a sorte dove installarli”. Sicilia Nazione annuncia che partiranno mobilitazioni nel territorio, per impedire l’installazione di questi centri e lancia un invito ai siciliani a sostenere queste azioni.