“Tregua” tra la Uil Pubblica Amministrazione Sicilia e l’Agenzia delle Entrate. Stamani, il segretario generale Alfonso Farruggia e la Direzione Provinciale dell’Agenzia hanno infatti siglato un accordo relativo alla partecipazione del personale a tutte le iniziative sindacali senza esclusioni e limitazioni. Il tentativo di conciliazione – che vede coinvolta anche la sigla autonoma FLP che si è costituita ad adiuvandum – giunge dopo mesi di scontri tra la UILPA e la stessa Agenzia, già nel “mirino” del sindacato per via della decisione di chiudere le sedi territoriali di Milazzo e Bagheria. Proprio quest’ultima è stata al centro delle proteste sindacali, a causa di un episodio verificatosi nel giugno scorso: la partecipazione dei dipendenti ad un’assemblea tenutasi presso l’ufficio provinciale di Palermo – che annoverava tra gli ordini del giorno anche la chiusura dell’ufficio di Bagheria – era stata determinata, per volontà della stessa Direzione bagherese, da un sorteggio: “una violazione – spiega Farruggia – del contratto collettivo nazionale quadro e della legge 300/70 , che sancisce il diritto alla libertà sindacale nonché alla pratica dell’attività sindacale nei luoghi di lavoro”.
“Una condotta gravemente antisindacale e una limitazione assolutamente arbitraria – chiarisce ulteriormente il segretario – dinanzi alle quali non potevamo certo tacere : da qui, la decisione di affidare la controversia ad un legale”. Così è stato: l’avvocato Filippo Buttà , incaricato dal sindacato, ha presentato il ricorso ex articolo 28 legge 300/70 alla Sezione Lavoro del Tribunale Civile di Palermo; nel corso dell’udienza tenutasi lo scorso 10 agosto il giudice ha proposto ad entrambe le parti di giungere alla conciliazione del conflitto, rinviando al prossimo 17 settembre pronunciamenti definitivi. L’accordo nel frattempo siglato prevede che la Direzione Provinciale di Palermo, in occasione di assemblee regolarmente convocate dalle organizzazioni sindacali, debba impegnarsi a garantire i servizi necessari alla funzionalità degli uffici senza limitare o inibire il legittimo esercizio di partecipazione da parte dei dipendenti.
“Seppur consapevoli che nessun accordo avrebbe dovuto essere siglato – conclude Farruggia – considerata l’estrema chiarezza della normativa vigente, siamo comunque soddisfatti perché abbiamo detto no con forza a scelte bizzarre, autoreferenziali e lesive della dignità dei lavoratori e abbiamo rilanciato la necessità del confronto con le sigle sindacali: vogliamo ottenere il pieno ripristino dei diritti dei dipendenti, senza zone d’ombra”.