Era il 29 agosto di ventiquattro anni fa quando il commerciante palermitano Libero Grassi venne ucciso in via Vittorio Alfieri per essersi ribellato al pizzo. Grassi da quel giorno è divenuto il simbolo della lotta al racket e oggi, alle 7,30, è stato ricordato alla presenza della famiglia e delle cariche istituzionale dello Stato, il presidente del Senato Piero Grasso, mai mancato in questi anni, e dell’amministrazione comunale, l’assessore alla Scuola, Barbara Evola, in rappresentanza del Sindaco Orlando, che hanno deposto una corona d’alloro sul luogo dell’uccisione. Presente anche il vicesegretario regionale siciliano dell’Italia dei Valori, Paolo Caracausi, che ha partecipato in rappresentanza del partito.
Anche quest’anno è stato affisso al muro un cartello che ricorda il sacrificio dell’imprenditore “Il 29 agosto 1991 qui è stato assassinato Libero Grassi, imprenditore, uomo coraggioso, ucciso dalla mafia, dall’omertà dell’associazione degli industriali, dei partiti e dall’assenza dello Stato”. La famiglia non ha mai voluto una lapide ufficiale.
“Ma il Presidente Crocetta dov’è? Posso mandargli un messaggio?” Con queste parole di incredulità la vedova Grassi, Pina Maisano, ha commentato l’assenza del presidente della regione. “Rosario, sono molto dispiaciuta che oggi non sei qui e che non hai mandato nessuno a rappresentare la tua giunta. Per te ho un’antica amicizia e ti voglio sempre bene”.
Crocetta, rispondendo alle polemiche innescate dalle parole della vedova Grassi, ha detto: “Anche io sono molto dispiaciuto per la mia assenza, davvero. Ma ieri sera avevo un impegno a Roma e questa mattina non sarei riuscito a tornare a Palermo per le 7.30, l’ora della commemorazione. Sarei dovuto venire io, ieri sera ho finito tardi e non ho pensato a chiedere a un assessore di sostituirmi. Mi spiace davvero. Ma ribadisco tutto il mio impegno per i testimoni di giustizia, come Pina Maisano sa bene. Appena torno la chiamerò e la incontrerò”
“La coerenza nelle scelte di vita e di lavoro di Libero Grassi è una lezione ancora attuale, – ha dichiarato l’assessore Barbara Evola – soprattutto oggi che l’antimafia è diventata per alcuni un trampolino di lancio e per altri un paravento dietro al quale nascondersi. Il suo coraggio, collocato storicamente, – ha continuato l’assessore – risalta ancora di più agli occhi, perché quello in cui visse e fu ucciso era un momento difficile per la nostra città, in cui nessuno voleva parlare di mafia, e oggi diventa un esempio da seguire soprattutto per i nostri giovani, che devono sfuggire alla tentazione di essere inghiottiti da una retorica vuota”.
Per il sindaco Leoluca Orlando “Libero Grassi rappresenta un modello di integrità e rettitudine, di indisponibilità al compromesso con la mafia e con il malaffare. Ancora oggi, a 24 anni dalla morte, – ha aggiunto Orlando – Libero Grassi rappresenta un0o fra gli esempi più belli di imprenditore davvero libero e davvero intransigente nel suo rifiuto di piegarsi al pizzo”.
Per Paolo Caracausi “Libero Grassi è un esempio di coraggio cristallino in una terra che deve tornare a rialzare la testa attraverso la mobilitazione civile di tutte le persone perbene. Il male mafioso può essere sconfitto con il pieno impegno dello Stato e di tutti i cittadini, che devono fare fronte comune e non lasciare nessuno isolato o solo. Esserci oggi era un dovere morale ed un’occasione preziosa per dimostrare il nostro profondo affetto, vicinanza e sostegno a Pina Maisano, vedova di Libero Grassi. Una commemorazione non rituale ma fortemente simbolica che è, insieme, ricordo e testimonianza per le nuove generazioni”.