Un coro di dissenso si sta levando all’ipotesi di realizzare dodici nuovi inceneritori in dieci regioni, due dei quali in Sicilia. Il progetto sarebbe contenuto nel decreto Sblocca Italia, la cui bozza è stata inviata alle Regioni il 29 luglio.
“Non vorrei che qualcuno pensi al commissario sui rifiuti per piazzare qualche termovalorizzatore in Sicilia? Meglio cambino programma!”, scrive su Twitter il capogruppo del Pd all’Ars, Antonello Cracolici, all’indomani della nota del sottosegretario Davide Faraone in cui si annuncia che il Consiglio dei ministri “ha attivato, in materia di rifiuti, la procedura di esercizio del potere sostitutivo sul governo regionale siciliano”. Nota che ha scatenato la pronta reazione del Governatore, Rosario Crocetta.
E contro gli inceneritori in Sicilia si dicono pronti alle barricate i Cinquestelle. “Due inceneritori in Sicilia? Una follia per assecondare il sistema imprenditoriale che sull’emergenza rifiuti ha costruito il proprio impero. Ci opporremo con tutti i mezzi”, dicono i parlamentari del gruppo M5S all’Ars, che aggiungono: “La solita vigliaccata ferragostana, che confidando sul solleone e sul clima vacanziero si spera di far passare indenne e sotto silenzio. Ebbene, Renzi & soci hanno fatto male i loro conti. Noi siamo pronti alle barricate“. “La logica dello smaltimento, sia in discarica, che in forni termovalorizzatori – afferma il presidente della commissione Ambiente, Giampiero Trizzino – è ormai bandita anche dall’Unione europea, che già un anno fa dichiarava di voler aggiornare le nuove direttive sul principio dell’economia ‘circolare’, secondo cui la materia non viene mai distrutta del tutto, ma recuperata e reimpiegata infinite volte”. Il Movimento prepara intanto le barricate e non esclude anche il ricorso alla piazza per evitare il disastro. Nel frattempo chiede alla Regione l’approvazione urgente del piano rifiuti, “da sottrarre alle grinfie di Renzi, che vuole appropriarsene tramite commissariamento“. “Il governo regionale – afferma Trizzino – acceleri fortemente in questo senso e rispetti quanto stabilito in commissione Ambiente a giugno. Crocetta eviti l’ennesimo sfacelo alla Sicilia. Ne ha già fatti tantissimi, ci risparmi almeno questo”.
Sulla vicenda interviene, tra gli altri, Legambiente Sicilia, secondo cui: “A pensar male, la minaccia di commissariamento del Governo siciliano per la gestione dei rifiuti da parte del Governo Renzi potrebbe avere ragioni molto discutibili. Infatti, sovrapponendo a questa notizia la bozza di decreto spedita alle Regioni con il quale si prevede di sostenere la realizzazione di altri 12 inceneritori, di cui due in Sicilia, appare quantomeno probabile la volontà di togliere la partita dalla mani di un governo regionale considerato inconcludente”. Per Mimmo Fontana, presidente regionale di Legambiente, il governo Crocetta “se non vuole essere commissariato anche sulla gestione dei rifiuti dal governo Renzi, non ha scelta. Prenda atto d’avere sbagliato tutto fino a questo momento, riveda radicalmente tutte le sue precedenti decisioni e dia finalmente attuazione alla LR 9/2010, magari migliorandola nelle parti che ormai appaiono superate. Non è complicato, deve solo copiare dalle esperienze migliori a livello mondiale che si trovano tutte in Italia. Dal Veneto fino alla Campania non c’è che l’imbarazzo della scelta”.