“Finalmente un’occasione di riscatto per la costa Sud della nostra città, che da tempo cerca con fatica di riemergere, di riscattarsi socialmente e culturalmente. Ma non ha mai avuto le giuste occasioni. Finalmente le cose potranno cambiare grazie a Pon Metro”. Così commenta Giusi Scafidi, presidente della Quarta Commissione consiliare, l’arrivo di finanziamenti dall’Unione Europea grazie all’azione che l’amministrazione comunale ha posto ai bandi per il Pon Metro. “E la nostra città è in testa per poter ottenere i finanziamenti che oscillano tra i 90 e i 130 mila euro senza dover passare dalla Regione, direttamente dall’Ue al Comune. Non ci sarà l’obbligo di transito da una Regione per ora molto assente. Ci guadagniamo nel fattore tempo evitando eventuali lentezze burocratiche. – continua Scafidi che da anni è impegnata nella riqualificazione di quella parte della città che proprio grazie a Pon Metro potrà cambiare volto. Da più di un anno, infatti, i residenti della zona e il consigliere Scafidi hanno iniziato sinergicamente a muoversi per dare una svolta alla loro parte di città: prima un incontro al Castello di Maredolce con istituzioni e realtà operanti nel territorio, poi un incontro culturale in cui presentare le eccellenze dei quartieri sia dal punto di vista artistico che sportivo. E ancora un incontro con le associazioni della costa che hanno a cuore la riqualificazione di tutto il litorale Sud. Ad inizio consiliatura inoltre, grazie al Town Meeting, sono stati estrapolati i bisogni e i desideri dei cittadini e adesso arriva la possibile svolta per rispondere alle loro necessià. Mobilità elettrica, riqualificazione energetica delle scuole, migliore illuminazione pubblica, piste ciclabili, più car e bike sharing, ma anche lotta alla povertà e più servizi per i senzacasa con recupero di alloggi. Tema, quest’ultimo, su cui si è sempre posata l’attenzione di Scafiidi e della sua commissione consiliare. “Per questo motivo, continueremo a curare questo aspetto. Il Pon Metro è un’opportunità non solo per riqualificare una zona di Palermo ma anche per risolvere problemi sociali che da anni mettono in ginocchio la nostra città.” Palazzo delle Aquile, che ha consegnato il suo piano in tempo, non ha ricevuto alcuna osservazione da Roma né da Bruxelles. Sintomo, questo, che tutto è stato redatto correttamente. E adesso il Mise coordinerà le città che hanno avuto accesso ai finanziamenti per redigere, entro fine agosto, i piani definitivi per ogni singolo territorio. Palermo non uscirà un centesimo, ma dovrà spendere tutto entro il 2022. “Inizia una nuova sfida per la nostra città – continua Scafidi – Sta a noi saperla sfruttare al massimo”