“La città di Palermo continua ad accogliere i migranti con generosità, grande collaborazione istituzionale, in sede locale e da parte del ministero dell’Interno, e con grande umanità, ma non possiamo essere lasciati soli ad affrontare questa situazione. Ognuno dovrebbe fare la propria parte e l’Europa si dovrebbe assumere le sue responsabilità e non voltarsi dall’altra parte. C’è una soluzione e l’abbiamo messa nero su bianco nella Carta di Palermo: l’abolizione del permesso di soggiorno, ormai diventato uno strumento di tortura. La firma di questa carta d’intenti dei sindaci contro le nuove forme di schiavitù va proprio in questa direzione, perché nessuno ha scelto dove nascere, ma tutti hanno il diritto di scegliere dove vivere: il diritto umano alla mobilità è inviolabile”.
È quanto ha dichiarato il sindaco di Palermo e presidente Anci Sicilia, Leoluca Orlando, che ieri, dopo aver partecipato a Roma al convegno internazionale che si è svolto in Vaticano dal titolo “Schiavitù moderna e cambiamenti climatici, l’impegno delle città”, organizzato dalla Pontificia Accademia delle Scienze Sociali della Santa Sede, ha firmato una dichiarazione di intenti insieme ai sindaci della altre grandi città del mondo, con l’obiettivo di sensibilizzare maggiormente opinione pubblica e istituzioni relativamente a due grandi emergenze globali: le nuove forme di schiavitù e i mutamenti climatici.