Di Sara Favarò
Il Carnevale di Corleone ha un ambasciatore culturale grazie all’opera di Leoluca Cascio, etnoantropologo, che ha pubblicato il libro “Riavulicchi, Testamento e Nannu – Il Carnevale a Corleone”. La presentazione di questo volume si è svolta lo scorso 22 febbraio a Corleone, nella Sala dedicata a Bernardino Verro, con il patrocinio del Comune di Corleone. Un evento che, oltre a celebrare una ricerca etnografica di grande valore, ha voluto sottolineare l’importanza di preservare e valorizzare le tradizioni locali.
Leoluca Cascio, autore dell’opera, è un etnoantropologo noto per il suo impegno nello studio delle tradizioni popolari siciliane. In questo libro, esplora il Carnevale di Corleone e le sue maschere simboliche, come il “Riavulicchiu”, il “Testamento” e il “Nannu”. Attraverso un’analisi approfondita, Cascio mette in luce il significato antropologico e sociale di queste figure, che vanno oltre il puro folklore per diventare specchio di una comunità.
Questo volume non rappresenta il suo primo contributo significativo alla cultura corleonese. Tra le sue opere precedenti troviamo:
“Il teatro della festa e il suono della Passione. La Settimana Santa a Corleone” (2022), uno studio approfondito delle celebrazioni pasquali locali, corredato da un CD-Audio per immergersi nei suoni della tradizione.
“Lu libru di lu Nannu lu Carnilivari. Il Carnevale a Corleone” (2019), dedicato alla figura del “Nannu” e alle tradizioni carnevalesche corleonesi.
“Ricordandovi con affetto. Fotografi, editori di cartoline e storia postale a Corleone” (2018), un’opera che esplora la memoria storica di Corleone attraverso le immagini e la storia postale.
Tutti titoli che dimostrano la costante attenzione di Cascio a documentare e analizzare le pratiche culturali e le espressioni collettive della sua comunità, rendendo vivo e accessibile un patrimonio immenso.
Il Riavulicchiu, figura centrale del Carnevale corleonese, rappresenta il caos e la trasgressione che caratterizzano questo periodo di festa. Vestito di rosso, con corna e campanacci, il Riavulicchiu anima le strade coinvolgendo i partecipanti in una celebrazione che unisce divertimento e tradizione. Il Testamento, invece, è un momento rituale in cui si legge un testo satirico, spesso diretto a personaggi noti della comunità. Questo rappresenta un’occasione per riflettere, attraverso l’ironia, sulle dinamiche sociali e culturali locali. Il Nannu di Carnevale, infine, è la figura che incarna la conclusione della festa: il suo rogo segna simbolicamente la fine del Carnevale e l’inizio della Quaresima, in una sorta di purificazione collettiva.
L’importanza di questa ricerca è stata evidenziata dal sindaco di Corleone, Walter Rà, che nella presentazione del libro ha sottolineato: “Il pregio di questo studio è l’attenta analisi delle testimonianze orali raccolte negli anni, delle ricerche bibliografiche e delle considerazioni tratte; soprattutto sulla nostra maschera, u riavulicchu, confrontata con altre realtà, distanti geograficamente ma simili nel significato e nel costume. Un lavoro etnografico apprezzabile il quale offre un contributo per una migliore comprensione, sul piano sociologico, storico e antropologico di questo rito, ivi compreso quello contemporaneo. La ricerca documentaria penetra la struttura formale, quella del rito e della festa, interpretando il carattere trasgressivo delle sue manifestazioni e rendendo spessore culturale a comportamenti che fuori da questa ottica potrebbero apparire solo folkloristici”.
La presentazione del libro ha riscosso grande interesse da parte del pubblico, dimostrando come queste tradizioni continuino a rappresentare un patrimonio culturale vivo e condiviso. Grazie all’opera di Leoluca Cascio, il Carnevale di Corleone si inserisce a pieno titolo tra le tradizioni da preservare e tramandare alle future generazioni.