giovedì, 13 Febbraio 2025
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Adolescenti vandalizzano la mostra fotografica alla casa museo del Beato Puglisi e rompono un altro lampione

“Mercoledì 12 febbraio, verso le ore 19, un gruppo di circa 50 adolescenti che scorrazzava in lungo e in largo a piazzetta Beato Giuseppe Puglisi ha vandalizzato un altro lampioncino, danneggiato una foto e imbrattatte altre immagini della mostra fotografica permanente sulla visita di Papa Francesco presso la casa museo del Beato Puglisi.

183 arresti di mafiosi e greagari: si festeggia e ci si congratula con magistrati, inquirenti e forze dell ordine, ma nel frattempo ne alleviamo migliaia nelle varie periferie di Palermo e 50 nel luogo del martirio del beato Puglisi.

Il ragazzino, al rimprovero di un anziano che aveva constatato l’atto vandalico, gli risponde:

«che ti interessa?»

«Fatti i fatti tuoi!»

«Non ci sono le telecamere?»

«Se sono capaci mi vengono ad arrestare!»

Fare crescere questi bambini e adolescenti con questa spocchia, arroganza d’impunibilità e di sfida nei confronti delle istituzioni, imitando l’atteggiamento dei boss arrestati appena l’atro ieri, non fa bene né a loro né alla società civile.

A tal proposito, voglio citare le parole di Nicola Di Matteo, fratello del piccolo Giuseppe Di Matteo ucciso dalla mafia:

“Stamani, però, quando ha letto la notizia sui giornali ha provato un pò di amarezza. “Ogni volta che si torna a parlare di mio fratello ripiombo in un periodo buio”, ammette. Ma quello che più lo colpisce è vedere tanti giovani reclutati tra le file di Cosa nostra. “Non sanno quello che fanno, non capiscono che è una strada senza uscita – dice -. I boss cercano di corrompere tanti ragazzi con il miraggio dei soldi facili. In molti, soprattutto nei rioni in cui il lavoro manca e la fame è tanta, cadono in questa trappola. Pensano che sia facile, non riflettono a sufficienza. Ma lo Stato c’è e risponde sempre. Magari ci vuole del tempo, le indagini possono essere lunghe, ma la strada per loro è quella della cattura e del carcere”.

Infine, ritengo doveroso rivolgere un appello al Comandante della Polizia Municipale di Palermo, effettuando controlli più serrati a piazzetta Beato Padre Pino Puglisi, per sequestrare monopattini, motocicli e biciclette elettriche condotte da adolescenti sotto i 13 anni, che sfrecciano e scorrazzano nel luogo del martirio, mettendo a rischio i 12.000 pellegrini e le scolaresche che ogni anno si recano in in questo luogo e a casa del Beato Giuseppe Puglisi per fare memoria del suo sacrificio”.

Così Maurizio Artale Presidente del Centro di Accoglienza Padre Nostro.

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