Palermo – Quando si parla di sentimenti rivolti ad una persona che non c’é più, quando questi sentimenti profondi sfociano nella consapevolezza dell’importanza di quel rapporto che dà l’ispirazione per un libro, ecco che si crea una alchimia magica di commozione e di ricordi a volte dolorosi. Una alchimia che tiene vive, attraverso la perpetuazione della memoria, le persone che non ci sono più.
E’ quanto è successo sabato scorso durante la presentazione della riedizione del libro di Sergio Infuso, Rosa noce. Storia d’amore e di passioni, che racconta la storia d’amore dell’autore con la moglie che si innesta con le iniziative sociali e politiche nella Palermo degli anni novanta. Una storia che, pur avendo un epilogo tragico, riesce a risaltare tutte le positività dell’azione sociale dei protagonisti della storia, diluendo e rendendo meno acre la sensazione di dolore e tristezza dovuta al fluire del tempo che talvolta ci priva delle persone care.
La presentazione del libro si è svolta a Piazza Vespri nell’ambito della manifestazione culturale Una Marina di Libri, che si è svolta dal 5 al 7 giugno nel capoluogo siciliano. Erano presenti oltre che all’autore, il Sindaco Leoluca Orlando; Gilda Arcuri, sorella del vice sindaco di Palermo Emilio; il cantautore Cesare Lo Leggio.
L’intervento commosso del sindaco si è collegato alla attuale mobilitazione della città di Palermo, per accogliere gli immigrati che continuano ad arrivare in città. Una sorta di parallelismo con le azioni sociali raccontate nel libro, che hanno contribuito allo sbocciare della Primavera di Palermo ed in particolare nel quartiere Noce.
“La nostra Europa – ha detto Orlando tra le altre cose – rischia di essere e di apparire come protagonista inerme rispetto a tutti i migranti che giungono nel Vecchio Continente. E quindi rischia di essere ricordata dai posteri come complice di questo genocidio”
Tra il pubblico erano presenti la cantautrice palermitana Serena Lao e Fausta Fabri. A quest’ultima abbiamo chiesto: lei è citata nel libro dall’autore Sergio Infuso, essendo stata, in parte protagonista dei quegli anni. Cosa rappresenta per lei questa opera e ci regali un suo ricordo umano personale, sulla moglie di Sergio.
“Un miscelino per Rosa, oggi riedito Rosa noce rappresenta per me uno dei libri più belli delle ultime riedizioni presentate alla Marina di Libri di quest’anno. Un libro di testimonianze e di affetti “miscelinati” con sapienza da un grande scrittore della nostra Palermo, Sergio Infuso. Conosco Sergio – prosegue Fausta Fabri – da una trentina di anni, con lui ho condiviso battaglie politiche contro il sopruso della mafia soprattutto nel nostro quartiere, la Noce. Quante battaglie per il Giardino di Salvo, per piazza Noce, per i Cantieri Culturali, per l’Aiuto Materno, per la fine dei doppi turni scolastici ed ancora, ancora. Ma accanto a lui c’era Rosa, la mia amica, oltre che compagna di partito. Una donna battagliera, una mente viva pronta a fornire conclusioni prima ancora che facessimo proposte. Un acume difficile da trovare. Si sedeva in fondo alla sala: da lì osservava tutto, nulla sfuggiva alla sua attenzione e tutti stavano in guardia prima di intervenire. alla sua morte tanti compagni di partito, e non solo, fecero la proposta di intitolare il Circolo Noce. Raccogliemmo 1400 firme e più. Allora il segretario provinciale era Ninni Terminelli ed a lui consegnammo la richiesta. Fu accettata e se vi trovate a passare in via Coco 7, vicino piazza Noce, troverete in alto sulla serranda, purtroppo quasi sempre chiusa, la scritta: Circolo Rosaria Priolo. Fu una bella novità, anche perché si trattava del nome di una donna, ogni tanto!”