Con profonda tristezza, oggi il nostro giornale si ferma. Le parole, che sono sempre state il nostro mezzo per raccontare i fatti, sembrano insufficienti per descrivere la perdita di Mario Miserendino, il nostro editore. Ma per me, Mario è stato molto di più: un fratello, un punto fermo, una guida nella vita personale e professionale.
Mario non era solo l’editore del giornalecittadinopress.it; era un uomo che sapeva ascoltare, consigliare, spronare. Era la persona con cui condividevo idee, sogni, progetti. Insieme abbiamo immaginato e costruito il giornalecittadinopress.it, ma soprattutto abbiamo condiviso la vita per 40 anni, quella vera, quella privata, fatta di dubbi, di sfide, di successi e momenti difficili.
Mario, con il suo immenso volermi bene, ha sempre appoggiato le mie “idee pazze” pur, alle volte, non condividendole, ma mai lasciandomi solo. Aveva il dono di non farmi pesare gli innumerevoli errori che commettevo e, prima con qualche rimprovero bonario e poi sdrammatizzando, sapeva riportarmi sulla via del giusto cammino.
Ciò che rende Mario indimenticabile è la sua capacità di essere presente, sempre. Quando nella mia vita mi sono trovato ad affrontare i momenti più difficili, Mario c’era, con la sua saggezza, con la sua esperienza e il suo cuore grande. È stato il fratello che non ho mai avuto, quel legame raro che si costruisce solo con la stima, la fiducia e l’affetto.
Ora che Mario non è più con noi, il mondo mi sembra un po’ più vuoto, ma la sua eredità e i suoi insegnamenti continueranno a vivere in me. Avevamo ancora tanti progetti da iniziare e definire, ma questa volta sarò solo a portare avanti ciò che insieme abbiamo costruito, compreso il giornalecittadinopress.it.
A te, Mario, un grazie che viene dal profondo dell’anima. Hai lasciato un’impronta indelebile nella mia vita e in quella di tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerti. Non ti dimenticheremo mai.
Personalmente e con tutta la Redazione del giornalecittadinopress.it siamo vicini al dolore dei figli Sergio e Davide nonché di tutti i suoi cari.
Buon viaggio, amico mio, fratello mio.