Con un ricchissimo weekend di inaugurazioni prosegue a Palermo la XII edizione di iDesign, manifestazione fondata e diretta da Daniela Brignone che quest’anno affronta il tema “Andar per mondi” inteso come viaggio e scoperta di nuovi luoghi e inedite espressioni interiori ed esteriori. Tutti gli appuntamenti sono a ingresso gratuito.
Il programma di sabato 28 settembre
Diverse le mostre che saranno inaugurate sabato 28 settembre nell’ex Convento della Magione (in via Teatro Garibaldi 27): alle 17,30 prende il via “Bags pipes”, laboratorio sartoriale e mostra sui paesaggi sonori: una promenade attraverso le impressioni e i paesaggi dei viaggiatori nel mondo mediterraneo e in Sicilia, centrata sui paesaggi sonori e sui ‘fonemi’ che la Sicilia contemporanea ancora restituisce di luogo in luogo, di tempo in tempo, lungo l’arco dell’anno.
Il progetto è curato da Vittorio Ugo Vicari, docente dell’Accademia di Belle Arti di Catania, Corso di Storia dell’Arte Contemporanea, Biennio specialistico in Fashion design, e dal musicista e studioso Maurizio Cuzzocrea in seno a “Zampognarea. Il mondo delle zampogne tra uomini e suoni”, festival multidisciplinare, giunto alla XX edizione, che esplora le relazioni dell’etnomusicologia e della produzione artigianale degli strumenti musicali di tradizione orale, con le forme espressive della contemporaneità. Paesaggio, sonorità, anime antiche, mondi dimenticati: uno dei ‘tempi deputati’ nel calendario dell’isola ancora oggi è il Natale. Recuperando l’antica tradizione delle novene popolari e dei tipici strumenti musicali pastorali con ance a sacco (zampogne, cornamuse), gli allievi sono stati chiamati a progettare le sacche di rivestimento dell’otre della zampogna, che proteggono l’otre stessa dagli sbalzi termici e al contempo guarniscono lo strumento con molteplici elementi decorativi sartoriali, di macramè, ricamo, patchwork ecc. In collaborazione con la cattedra di Design dell’accessorio e del gioiello (Prof.ssa Laura Mercurio), con la Cattedra di Scenografia (Prof. Massimo Savoia), con l’associazione AreaSud di Catania. Esposizione a cura di Andrea Giovanni Calì. Le opere in mostra sono di Giuseppe Adorno, Cristina Barnabà, Giorgia Caponnetto, Azzurra Catania, Aurora Cordaro, Rosario Alessio Ferrera, Diletta Fichera, Calogero Milioto, Giuliana Monforte, Desirée Noè, Raffaella Patti, Sofì Poidomani, Salvo Presti, Marika Sferrazza, Irene Tomarchio. Visite: dal 30 settembre al 6 ottobre, lun-ven ore 9:00-17:00. Solo dom 6 ottobre ore 9:00-13:00
Sempre alle 17,30 nell’ex Convento della Magione, si inaugura “Ciccio da Cefalù. Il viaggio di un artigiano”, mostra dedicata a Francesco Liberto, conosciuto in tutto il mondo come Ciccio, curata da Daniela Brignone e Marco Gentili e realizzata in collaborazione con la Scuderia Ferrari Club Palermo. Il celebre artigiano, scomparso recentemente, era un’istituzione nella cittadina normanna, in provincia di Palermo e nel settore automobilistico della Formula 1: autore delle calzature indossate dai piloti in gara, da Vic Elford a Nino Vaccarella, a Niki Lauda e Clay Regazzoni, da Jo Siffert a Gijs Van Lennep, da Sandro Munari a Helmuth Marko. La mostra racconta gli esordi, l’incontro nel 1967 con Ignazio Giunti, il giovane pilota dell’Alfa Romeo allora emergente, che lo incarica di realizzare il primo paio di scarpe interamente fatto a mano e su misura, il rapporto con Niki Lauda e con Enzo Ferrari, nonché aneddoti e storie legate al territorio e ai campioni con cui strinse un rapporto di amicizia e stima. Nel 1997 Franco Cheli, docente dell’Accademia di Brera, coinvolse 12 scenografi emergenti per interpretare le Racing Shoes di Ciccio in chiave artistica. La collaborazione continuò con il figlio di Franco, Alessandro, il quale creò una collezione di oltre 30 paia di scarpe a tema. Un rapporto di stima legò Ciccio anche a Michael Giacchino, autore di celebri colonne sonore di capolavori della Disney-Pixar, come Gli Incredibili, Ratatouille e Up, vincitore del Premio Oscar 2010 per la migliore colonna sonora. Per “Rush”, il film di Ron Howard che racconta la sfida tra Niki Lauda e James Hunt nel mondiale di F.1 del 1976, è incaricato dalla produzione hollywoodiana di realizzare scarpe da corsa per i protagonisti del film, Daniel Brühl e Chris Hemsworth. La mostra è visitabile dal 30 settembre al 6 ottobre, lun-ven ore 9:00-17:00. Solo dom 6 ottobre ore 9:00-13:00.
Allo stesso orario (sabato 28 settembre ore 17,30) sempre nell’ex Convento della Magione, si inaugura “Design week experiences”: in mostra progetti di design siciliano e non. La Sicilia, fra linguaggi e ambiti sperimentali e uno sguardo internazionale, è molto presente in questa XII edizione nella sezione. Alessia Bruno, creatrice del marchio Desadorna, presenta il progetto “Semi erranti”, una collezione di monili, prevalentemente spille e piccoli oggetti ornamentali di arredo, realizzati in ottone e bronzo giallo con la tecnica della fusione a cera persa, che nasce dallo studio della natura, delle sue piante e dei loro dettagli, perfette nella loro concezione, e dei cicli vegetali che partono dalla migrazione dei semi da un fiore all’altro. I taglieri-vassoi “Sakura”, disegnati da Claudia Gambina, in legno massello rovere e corian, rievocando i fiori di ciliegio della cultura giapponese, uniscono bellezza e simbolismo alla funzionalità e al design contemporaneo; mentre alla “Divina Proporzione” si rifanno i gioielli di Virginia Zanetti, sculture di forme pure bagnate nell’oro. All’Africa si ispira il progetto elaborato da Paola Boneschi, “Himba”, dal nome di una tribù del nord della Namibia: una seduta in ferro, legno e pietra, che vuole uscire dalle consuete esperienze di arredo e diventa un’insolita modalità di osservazione del mondo circostante. In mostra dal 30 settembre al 6 ottobre, lun-ven ore 9:00-17:00. Solo dom 6 ottobre ore 9:00-13:00
Una realtà siculo-marchigiana è l’Azienda Gentilgesto, fondata dall’artista Delia Russo e dal ceramologo Massimiliano Cecconi. Gentilgesto (sempre sabato alle 17,30 nell’ex convento della Magione) presenta la mostra “Fare comunità a cavallo di un tornio”: le opere sono l’elaborazione artistica di un viaggio svolto su e giù per l’Italia con un tornio da ceramica. La produzione fotografica, le narrazioni e l’installazione in ceramica hanno l’obiettivo di raccontare il rapporto uomo/natura nella contemporaneità, provando a ricostruire l’antico legame tra il vasaio e il contadino. Il lavoro documenta le relazioni di scambio, la condivisione dei saperi e delle esperienze con gli abitanti dei luoghi visitati. Il progetto è arricchito da un’opera sul paesaggio sonoro creato da VacuaMoenia. Visite: dal 30 settembre al 6 ottobre, lun-ven ore 9:00-17:00. Solo dom 6 ottobre ore 9:00-13:00.
Sempre sabato 28 settembre, alle 19, nella Chiesa dei SS. Euno e Giuliano, (in piazza Sant’Euno alla Magione) si inaugura l’installazione dell’artista giapponese Nobushige Akiyama, dal titolo “Kekkai”, curata da Daniela Brignone e Mario Finazzi, con il patrocinio dell’Istituto Giapponese di Cultura di Roma.
Kekkai (結界) è una parola usata in Giappone in contesto religioso per riferirsi a una sorta di recinto che separa i luoghi sacri dal mondo profano. Tuttavia, tale barriera non è solo una partizione visibile, ma può anche essere una partizione invisibile. I vari elementi dell’installazione traggono spunto dalla cultura giapponese: i portali torii ( 鳥 ), posti all’ingresso di un santuario o di un tempio shinto (神道), o altrimenti posti distanti a formare un tunnel, originariamente funzionavano come una barriera, separando il mondo umano dal regno sacro. Come esseri umani, ci muoviamo tra questi due mondi, e i torii ne rappresentano il confine. Chi ha visitato il Giappone deve aver attraversato almeno una volta un portale torii.
Al centro, il cubo in resina trasparente si ispira a un chōzuya (手水舎), o temizuya (手水 屋 ) . Prima di entrare in un santuario, ognuno deve purificarsi sciacquandosi le mani e la bocca. Questo è il motivo per cui all’entrata si trova un bacile di acqua, ove con un mestolo riempito d’acqua,si eseguono una serie di movimenti. Il cubo, riempito d’acqua, diventa un bacino, anche se non esiste un reale atto di purificazione. Il torii e un temizuya diventano la sintesi simbolica di tutti i passaggi necessari per entrare in un regno divino. A simboleggiare Il cielo e le nuvole è posto, sospeso nell’aria, un grande telo di carta, creato utilizzando la tecnica di realizzazione della carta in superfici di grandi dimensioni, una lavorazione di cui l’artista è esperto. Si tratta di moduli di carta realizzati con setacci rotondi, e poi allineati come le scaglie di un pesce per comporre una superficie molto più ampia.
Visitabile dal 30 settembre al 5 ottobre, dal lunedì al sabato dalle 9:00 alle 17:00.
Da laboratori di vetrai e fabbri a spazio creativo: sabato 28 settembre, in via Cluverio 7, alle 20,30 “In via Cluverio Officina”, animata dalle idee e dalla creatività della regista francese Josephine Flasseur, sarà inaugurata “Officina allegra”, nuova “biblioteca” di oggetti d’artista. Saranno presenti, lo studio di progettazione e creazione di oggetti terapeutici a tiratura limitata “Big Dumb Project”; i gioielli “esistenziali” di Tallulah Cassavetti; gli insoliti gioielli e oggetti di Raphael Everdeen; gli oggetti che mescolano fisica quantistica e religione e racchiudono materia e narrazione, realizzati dalla stessa Josephine Flasseur; gli abbinamenti di materie, tecniche e visioni elaborati da Pierre Louis Mascia, anch’egli francese; l’arte dei graffiti trasposta negli oggetti dello svedese André Saraiva; il mondo immaginario dell’artista francese Salome Stein. Sarà, inoltre, possibile visitare la mostra già in corso “Sinopia” di Michele Canzoneri e le opere del compositore Giovanni Damiani, che presenta lavori preparatori per affreschi. Un luogo di fusione e vivacità dei legami culturali tra Francia e Italia. Visite dal 30 settembre al 6 ottobre, mar-sab 16:00-20:00.