Risorse finanziarie per potenziare l’attività dei centri estivi, dei servizi socio educativi territoriali e dei centri con funzione educativa e ricreativa che svolgono attività a favore dei minori. Pubblicato l’Avviso con il quale l’Area delle Politiche Socio-Sanitarie del Comune di Palermo intende intercettare, anche per il 2024, le risorse stanziate dal Dipartimento per le Politiche della Famiglia per supportare associazioni di volontariato e di promozione sociale, Onlus, Cooperative sociali, ma anche Associazioni Sportive Dilettantistiche al potenziamento delle attività estive per i bambini palermitani. Il tutto all’interno delle celebrazioni del 400° anno dal ritrovamento delle spoglie di Santa Rosalia, patrona del capoluogo siciliano.
«Quello delle vacanze estive è un periodo durante il quale i bambini, al di fuori delle attività didattiche, non hanno stimoli – spiega l’Assessore alle Attività Sociali del Comune di Palermo, Rosi Pennino -. Pertanto, ritengo fondamentale la promozione di attività che contribuiscono alla loro crescita e all’animazione territoriale, attraverso il coinvolgimento degli enti del Terzo Settore e di tutte le circoscrizioni della città, incentivando la costituzione ad hoc di reti territoriali».
Sarà possibile presentare i progetti fino alle ore 12 del 17 giugno 2024, attraverso il Portale dei Servizi Online – Attività Sociali del Comune di Palermo, che abbiano tematiche specifiche legate alla ricorrenza del 400° Festino di Santa Rosalia, e che siano rapportate alle singole fasce d’età (comprese tra i 3 e i 14 anni, divisi in tre fasce) e pienamente accessibili e fruibili anche alle persone con disabilità, indipendentemente dall’età, purché compatibili con le attività proposte.
«Obiettivi primari di questa misura sono la promozione della partecipazione attiva di minori e rispettive famiglie sui territori – sottolinea l’Assessore Pennino -, ma anche migliorarne l’integrazione, fornendo luoghi di socializzazione e svago all’interno del proprio quartiere. Le politiche sociali non possono prescindere dal consegnare un ruolo sociale a ciascun cittadino, una ‘missione’ che deve partire dalle fasce d’età più giovani».