Misteriosa Mokarta, osservandola dall’alto sembra una collana di anelli. E ancora più misteriosa è la ragione per cui venne repentinamente abbandonata. Fatto sta che Mokarta – sito che l’archeologo e ex assessore scomparso nel 2019, Sebastiano Tusa, scavò a lungo e definì “una città della preistoria”, una delle primissime costruite nel Mediterraneo occidentale – è il sogno di ogni ricercatore di antichità, cristallizzata com’è al momento esatto in cui venne incendiata e distrutta, con le coperture delle capanne crollate che sigillarono suppellettili e utensili all’interno.
Gli scavi furono iniziati nel 1994 misero in luce in una delle capanne uno scheletro di un abitante in fuga, schiacciato dal crollo di un tetto: in un primo momento fu identificato come una ragazzina di circa 14 anni, che gli archeologi chiamarono Nina; indagini antropologiche più recenti hanno invece fatto ipotizzare un ragazzo di circa 10 anni. Soltanto nel 2014 venne alla luce l’impianto originario delle quindici abitazioni; nel 2020 un grave incendio ha riportato l’attenzione su Mokarta.
Un’occasione dunque da non perdere la visita gratuita guidata da Antonino Filippi, archeologo specializzato ed ispettore onorario del Parco di Segesta, che condurrà il visitatore tra le capanne dell’antico villaggio sicano della tarda Età del Bronzo (Tra il XIII e il X secolo a.C. quando venne dato alle fiamme). La visita, domenica 21 aprile dalle 9.30, è organizzata da Coopculture, gestore dei servizi aggiuntivi al Parco di Segesta, nell’ ambito del progetto di valorizzazione ai siti archeologici “minori” che completano la lettura della storia dell’antica città elima.
Siamo in territorio di Salemi e infatti nel museo archeologico (aperto domenica fino alle 13.30) sono conservati manufatti e reperti scavati a Mokarta, insediamento talmente importante da produrre un tipo di ceramica che ne prese il nome: lo “stile Mokarta” e i particolari “vasi a tulipano” prevedevano decorazioni a fasci di linee verticali alternate a motivi a spina di pesce.
Nell’antico sito preistorico, in un paesaggio naturale incontaminato, il tempo sembra essersi fermato a quel misterioso evento che provocò l’abbandono repentino delle case: l’archeologo guiderà la visita e inviterà ad entrare nelle antiche abitazioni a semplice pianta circolare, originariamente con coperture in legno, ma con un particolare doppio ingresso (“a forcipe”) unico in Sicilia, che permetteva di accedere al focolare. Vicino alle capanne, ambienti a pianta rettangolare, forse magazzini o recinti per gli animali. Poco lontana, anche una grande necropoli. Mokarta venne ripopolata in epoca medievale, periodo a cui risalgono i ruderi di un castello su cui esistono numerose leggende, legate anche alla nascita della vicina Salemi.
Punto di incontro: domenica 21 aprile alle 9.30, bar Centrale di Salemi, via San Leonardo.
Info www.coopculture.it