Un momento corale che ha unito società civile, movimenti antimafia, rappresentanti istituzionali, forze dell’ordine insieme, dettaglio non indifferente, con studenti e docenti. Una mattinata di profondo significato, quella promossa questa mattina dal Centro Studi “Pio La Torre” al Liceo ginnasio di Stato “Francesco Scaduto” di Bagheria, fondamentale tappa del percorso in vista del 41° anniversario della Marcia antimafia da Bagheria a Casteldaccia, la cui prima edizione risale al 26 febbraio 1983. A portare i saluti e accogliere i presenti, la preside Carmela Tripoli.
Un anniversario da ricordare anche quest’anno grazie al coinvolgimento delle scuole e dei Comuni di Altavilla Milicia, Bagheria, Casteldaccia, Ficarazzi, Santa Flavia e Villabate, comprensorio attorno al quale ogni anno si fa memoria anche e soprattutto le testimonianze di chi è sempre stato presente. Interessati a capire cosa è successo in questi 41 anni sul fronte dell’impegno antimafia sono stati gli studenti, che non hanno risparmiato domande e input ai presenti, aiutati an che da video che raccontano le tante edizioni della marcia.
Un’interazione con gli studenti che è nel Dna del Centro Studi “Pio La Torre”.
«Grazie al “Progetto educativo antimafia” giunto quest’anno alla sua 18sima edizione – afferma Loredana Introini, presidente del Centro “Pio La Torre” – siamo in costante contatto con i nostri giovani sviluppando un’attenzione a temi sui quali loro stessi ci sollecitano riflessioni e confronti. Occasioni per crescere tutti insieme. Momenti come quello odierno confermano l’importanza del percorso che ci impegna quotidianamente per proteggere il valore dell’impegno antimafia».
La memoria, dunque, al centro di ogni percorso
«Il ritorno che abbiamo avuto dai ragazzi – aggiunge Vito Lo Monaco, presidente emeri to del Centro Studi “Pio La Torre” – testimonia il valore educativo permanente che ha la memoria, a partire dalla prima marcia intesa come rivolta popolare contro la mafia».
Una riflessione, alla viglia della marcia antimafia, che chiama in causa ogni pezzo della società
«Ciò che ha reso forte la mafia, rendendola un grande potere in grado di condizionare l’economia, la società e la cultura, è stata l’indifferenza. Per questo, oggi, essere in una scuola a ricordare la prima marcia antimafia – sottolinea Antonello Cracolici, presidente della Commissione regionale Antimafia – è un momento di memoria fondamentale per tramandare il senso di una comunità che deve ancora liberarsi dalla mafia, ma che ora può sconfiggerla. Due anni dopo quella marcia ne seguì un’altra dentro il quartiere di Ciaculli, feudo del ‘Papa’ Michele Greco. Sono stati due momenti di grande mobilitazione spontanea nei quali un popolo, senza bandiere e appartenenze, ha rotto il muro dell’omertà e il mito dell’indifferenza. Ora tocca a noi costruire una civiltà della cittadinanza, isolando i boss e dando i ai ragazzi gli strumenti per riconoscere il sistema criminale da quello legale».
Forti, capaci di fare calare il silenzio sostenendo il valore della testimonianza, gli interventi di don Cosimo Scordato e di padre Michele Stabile, ma anche quelli di chi, all’epoca della prima marcia era un semplice studente e che oggi segue questi eventi nel ruolo di professore, come Maurizio Padovano. Presente anche Michelangelo Amato, protagonista della 30sima edizione della marcia e ora in corso per la carriera in magistratura.
A portare i saluti dell’amministrazione comunale il vicesindaco di Bagheria, Michele Vella, mentre quelli dell’Arma dei Carabinieri sono giunti dal Maggiore Francesco Battaglia.
Gli altri appuntamenti fino al 26 febbraio
Lunedì 19 ci si ritroverà alla C. D. “Gianni Rodari” di Villabate e al Liceo Scientifico “D’Alessandro” di Bagheria. Si proseguirà martedì 20 all’I.C. di Altavilla Milicia e alla secondaria di primo grado “I. Buttitta” di Bagheria; mercoledì 21 le assemblee si svolgeranno alla scuola primaria plesso “Girgenti” di Bagheria, alla D. D. Giuseppe Bagnera” di Bagheria e alla secondaria di primo grado “Carducci” di Bagheria; giovedì 22 ci si riunirà ancora una volta alla secondaria di primo grado “I. Buttitta” di Bagheria, all’I.C.S, “Karol Wojtyla” di Santa Flavia e nuovamente alla scuola primaria plesso “Girgenti” di Bagheria; venerdì 23 sarà la volta della media statale “Palumbo” di Villabate”; lunedì 26 febbraio assemblee alla scuola secondaria di primo grado “Scianna” di Bagheria, all’I.C.S. “Casteldaccia” e all’I.C. “Livatino” di Ficarazzi; martedì 27 si rifletterà insieme alla scuola media statale “Tommaso Aiello” di Bagheria per concludere il ciclo di incontri all’ITC “Sturzo” in data ancora da stabilire.