Mi chiedo e vi chiedo cari lettori, ma possibile mai che per ogni cosa che avviene, anche la più banale, si scatena un putiferio indescrivibile? Sembra quasi che il mondo vada all’incontrario.
In particolare mi riferisco allo spot pubblicitario dei supermercati Esselunga.
Possibile mai che un semplice frutto la pesca appunto, abbia scatenato delle reazioni spropositate? Tanti si sono pronunciati a favore del messaggio lanciato nella pubblicità e altrettanti si sono pronunciati contro. Addirittura si c’è messa pure la politica.
Pure la politica si è pronunciata a favore e/o contraria? Ma dico: “avutri chiffari un’annu i nostri politici?” (Per i soliti non siculi: “altro da fare non ne hanno i nostri politici?”).
Cose più importanti, cari politici, di cui occuparvi ce ne sono tante e molto più urgenti, il paese sta vivendo una crisi profonda, occupatevi di risolvere queste. Il popolo italico sta male, molti non arrivano a fine mese. La spesa, le impollette (bollette), la benzina etc. tutto cresce, non sarebbe il caso di mettere un calmiere? Creare nuovi posti di lavoro specie al sud invece che pensare al ponte sullo stretto. Certo, mi piacerebbe, prima che passi a miglior vita, vederlo realizzato, ma ci sono altre e più importanti priorità prima.
In merito alle priorità ci sarebbe da fare una trattazione a parte che inizierebbe oggi e finirebbe non so tra quanti giorni.
Ma torniamo allo spot, cosa c’è di così tanto scandaloso? Una bambina che in un supermercato, Esselunga appunto, prende una pesca e se la conserva per poi regalarla al suo papà dicendogli una innocente bugia, un gesto senza la malizia su cui degli adulti ci hanno ricamato sopra.
Certo, il messaggio è ben chiaro e tratta di una coppia di genitori separati e il gesto innocente della bambina/figlia chenvorrebbe che tutto tornasse come prima e che i suoi genitori tornino a riformare una famiglia unita.
Mi dite per favore cosa c’è di così tanto strano e scandaloso in questo spot?
Per chi non lo avesse visto vi invito a vederlo. Intanto la sua durata è più lunga della media degli altri spot, più che essere uno spot mi sembra un cortometraggio. Personalmente non lo avevo visto, è stata la curiosità, visto il refrain sul web e sui media, che mi spinto a vederlo.
Nei commenti che ho letto, non ho rilevato di che tipo di pesca si trattava, ho fatto una piccola ricerca ed ho trovato che di pesca solo italiane ne esistono 15 specie, pesca bianca, gialla, nettarina, percoca, merendella, di Verona, toscana, Regina di Londra, tabacchiera, di Bivona etc. Possibile che la curiosità del popolo del web non sia sceso nel particolare? Ogni pesca ha il suo significato e il suo sapore diverso dalle altre. No, questo non ha incuriosito gli smanettoni e curiosoni del web. Peccato.
Qualcuno si è chiesto perché gli autori hanno usato una pesca? Vediamo cosa ho trovato sul web (questa notizia è da prendere con le pinze, perché non so se è vera, ma mi ha affascinato).
“Nella cultura orientale la pesca è simbolo di immortalità e di continua rinascita. Anche Plinio Il Vecchio, nel suo trattato Naturalis Historia, parla della pesca come elemento simbolico e il fatto di essere composta da tre parti (frutto, nocciolo e interno del nocciolo) ha portato in epoca cristiana ad associarla alla trinità. In diverse opere d’arte che raffigurano la Madonna con il bambino troviamo Gesù con in mano una pesca, a simboleggiare il frutto della salvezza”.
Ma veramente gli autori si sono ispirati a quanto sopra riportato? E chi lo può dire, certo non potevano usare la mela simbolo del peccato, o l’uva simbolo dei beones o la banana, troppo equivoca. La pesca va bene, chi non ha mai mangiato una torta alla pesche? Buona.
Torniamo alla trattazione, ho divagato un tantinello troppo. Personalmente reputo dei geni chi ha realizzato lo spot, Luca Lorenzini e Luca Pannese, titolari dell’agenzia Small nata quattro anni fa e con sede a New York. Hanno colpito nel segno, e questo lo affermo come professionista del settore. Lungamente mi sono occupato sia di comunicazione che di pubblicità nell’ambito della mia attività lavorativa.
“Non importa che se ne parli bene o male, l’importante è che se ne parli.”, ha fatto dire Oscar Wilde al suo Dorian Gray. Questa frase per noi comunicatori c’è la insegnano già nelle prime lezioni. Cari lettori rifletteteci un po’ su questa frase e ne converrete che è più realistica del Re.
Gli autori dello spot, come ho già affermato hanno raggiunto il loro scopo, di Esselunga ne parlano tutti e sono sicuro che le loro vendite saliranno e di molto.
Analizzando meglio lo spot, il pensiero lanciato è quello della famiglia separata, ben lontano dalla famiglia mielosa e stucchevole lanciata dal Mulino Bianco o da Barilla qualche anno fa. I tempi si evolvono ed oramai le famiglie cambiano la loro composizione. Su questo non mi voglio pronunciare, ognuno di noi ha la sua opinione. Opinione che vanno rispettate anche se non condivise. In giro vedo troppe esagerazioni, come ho già scritto in un altro articolo, i costumi odierni sono lontano anni luce da quello che ci hanno tramandato i nostri nonni, ma si sa l’evoluzione avanza non può restare ferma. Ma vi chiedo e mi chiedo è meglio la società odierna o era meglio la società passata? A voi la risposta.
Questo tipo di pubblicità già nel 2016 era stata proposta dalla Coop che è stata precursore in questo settore. La loro proposta accennava in maniera velata a una composizione diversa della famiglia in questo caso erano state proposte le mele, vedi sotto.
Pubblicità subliminale, quella della Coop, anche questa molto intelligente. Che io mi ricordi questa pubblicità non suscitò tutto questo clamore di oggi, certo ci furono proteste da parte di una parte politica e di un certo pubblico ma la cosa si dissolse in una bolla di sapone.
Un piccolo inciso, i supermercati Esselunga sono più diffusi al nord Italia, si fermano nel Lazio, e anche questo è stato motivo di discussioni animate sul web. Boh!
In conclusione, cari lettori, cosa dire, ogni scusa e buona per fare distogliere dall’attenzione dai veri problemi che ci attanagliano ogni giorno.
“La pubblicità è l’anima del commercio” negli anni 80 affermare questa frase era senza dubbio una verità! Con la pubblicità si poteva vendere qualsiasi cosa e noi italiani ci siamo cascati in pieno. Questo vi ricorda qualcosa? Un certo personaggio che qualche anno fa ha diviso gli italiani in due blocchi, quelli pro e quelli contro? Lui è stato certamente il più bravo comunicatore-pubblicitario mai esistito, almeno questo bisogna riconoscerglielo.
Cerchiamo argomenti più seri su cui discutere, cerchiamo di spingere chi di dovere a fare il proprio dovere per un vivere migliore e più dignitoso per tutti.
Alla prossima, cari lettori.
N.B. Per quanto riguarda le foto voglio precisare che: le due pubblicità Esselunga e Coop sono tratte da internet, in particolare per quella della pesca (Esselunga) non ho voluto mettere quella con l’immagine della bambina protagonista dello spot, per questioni di privacy, mentre per quanto riguarda quella in copertina ho messo una mia foto con delle pesche che avevo in casa, scusate se le due tabacchiere sono un tantino rattrappite, queste avevo a casa e queste ho ripreso (una risatina ci sta).