giovedì, 19 Dicembre 2024
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Torna il Sicilia Jazz Festival: anteprima a gennaio con Peppe Servillo, Malyka Ayane e Tony Hadley

Stelle del calibro di Gregory Porter e Marcus Miller, produzioni inedite e prime
internazionali, artisti di fama mondiale e giovani musicisti dei conservatori, per oltre
30 concerti in alcuni siti del centro storico di Palermo e al Teatro Verdura. E una
sessione di “preview” all’inizio del nuovo anno che vedrà sul palco Peppe
Servillo, Malyka Ayane e Tony Hadley.
È stato presentato, stamattina al Teatro Santa Cecilia di Palermo, il Sicilia Jazz
Festival 2023, che si svolgerà dal 23 giugno al 2 luglio, con la corposa anteprima
“Winter” dal 13 al 28 gennaio. Presenti l’assessore regionale al Turismo, allo Sport
e allo Spettacolo Francesco Paolo Scarpinato, il vice sindaco di Palermo Carolina
Varchi, il presidente dell’Orchestra Jazz Siciliana – Fondazione The Brass Group
Ignazio Garsia, il direttore artistico della rassegna Luca Luzzu e i rappresentanti dei
Conservatori siciliani.

Il Sicilia Jazz Festival è promosso dalla Regione Siciliana attraverso l’assessorato al
Turismo, Sport e Spettacolo. La consulenza artistica e tecnica è affidata alla
Fondazione The Brass Group. L’iniziativa è frutto della collaborazione anche con il
Comune e l’Università degli Studi di Palermo e i conservatori di musica di tutto il
territorio regionale e si pone come ulteriore obiettivo il coinvolgimento delle istituzioni
didattiche regionali, i musicisti del territorio e le maestranze locali.
«Il successo del Sicilia Jazz Festival – afferma il presidente della Regione, Renato
Schifani – è testimoniato dai numeri delle due edizioni precedenti a questa. Per la
prima volta, l’organizzazione sempre puntuale della Fondazione The Brass Group ha
previsto un momento di “preview” invernale, che punta a promuovere l’appuntamento
sotto il profilo culturale, artistico e direi anche in chiave turistica, per poi proseguire
con una parata di grandi nomi internazionali. Bisogna puntare – sottolinea Schifani –
sugli spettacoli di qualità anche per attrarre tutti gli appassionati, in questo caso di
musica jazz, che possono trovare un punto di riferimento musicale in questa
rassegna. La collaborazione con il Comune, con l’Università e con i conservatori non
può che arricchire il livello qualitativo della manifestazione che coinvolge anche i
giovani musicisti».

«È con grande piacere – ha sottolineato l’assessore Francesco Paolo Scarpinato – che l’Amministrazione regionale promuove un appuntamento divenuto ormai stabile
nella programmazione culturale della Sicilia, una iniziativa che intende affermare
ancora una volta quanto la musica jazz possa essere volano turistico per l’Isola nella sua identità territoriale. Puntiamo su manifestazioni di grande spessore, con una
programmazione svolta e comunicata con largo anticipo, capaci di coniugare offerta
culturale e turistica. Su questa strada, già avviata, intendiamo proseguire con
decisione».

«Eventi come questo arricchiscono la comunità e l’intera città di Palermo – aggiunge
il vice sindaco Carolina Varchi – L’esperienza delle precedenti edizioni è stata
preziosa per rilanciare luoghi e angoli suggestivi, ricchi di storia. Siamo certi che
anche durante il festival 2023, con l’apertura invernale, si ripeterà la magia che ha
visto suonare fianco a fianco artisti di caratura mondiale e giovani studenti dei
conservatori. Una magia che ha riempito di note le strade e le piazze di Palermo,
offrendo un motivo in più per visitare il capoluogo siciliano».

«Durante l’estate – afferma il Maestro Ignazio Garsia, presidente della
Fondazione The Brass Group – l’Italia come molti altri Paesi è ricca di decine di
festival jazz. Probabilmente, le musiche di origini popolari, escluse dai circuiti di
produzione d’arte musicale, trovano nell’intrattenimento turistico un impiego ritenuto
più rispondente ai bisogni collettivi. Il governo della Regione, in controtendenza,
promuove un evento interamente dedicato alla produzione orchestrale di jazz,
affermando il principio che tutte le musiche sono nate uguali e offrendo un modello di
offerta musicale che la rende unica al mondo».

Il Sicilia Jazz, l’unico Festival al mondo interamente dedicato alle produzioni
orchestrali, vedrà protagonista l’Orchestra Jazz Siciliana. Per il terzo anno
consecutivo, dopo i grandi numeri delle precedenti due edizioni, ancora spazio alla
musica nella magnifica cornice del capoluogo siciliano: complessivamente sono
previsti oltre 30 concerti, di cui 13 produzioni orchestrali che vedranno in scena prime
assolute e inedite appositamente commissionate, spettacoli esclusivi con solisti di
fama internazionale e le eccellenze dei conservatori siciliani con tanti giovani
musicisti: sarà l’occasione per un sano e creativo mix di sonorità ed esperienze tra
artisti di fama, musicisti provenienti da diverse parti del mondo, maestri e giovani
talenti.

Per questa terza edizione è prevista un’intensa anteprima, il “Sicilia Jazz Winter
Festival”, dal 23 al 28 gennaio, dislocato tra il Real Teatro Santa Cecilia, il Ridotto
dello Spasimo – Blue Brass e il Teatro Golden, con l’Orchestra Jazz Siciliana
che accompagnerà i concerti di Peppe Servillo (13 e 14 gennaio), Malyka Ayane
(martedì 23) e Tony Hadley (domenica 28).
Il cartellone invernale comprende anche le esibizioni dei dipartimenti jazz dei cinque
conservatori siciliani: “Alessandro Scarlatti” di Palermo, “Arcangelo Corelli” di
Messina, “Antonio Scontrino” di Trapani, “Arturo Toscanini” di Ribera e l’istituto
superiore di studi di musica “Vincenzo Bellini” di Catania. Tutti avranno degli spazi
dedicati al Ridotto dello Spasimo, dove seguiranno anche delle jam session grazie
alle orchestre giovanili dirette e accompagnate dai docenti. Oltre ai momenti
musicali, sono previste presentazioni di libri e rappresentazioni video che avranno come tematica l’importanza della musica jazz quale strumento di espressione
artistica e territoriale.
La manifestazione intende condurre alla scoperta dei luoghi di Palermo per
valorizzarli nella loro pienezza storica e culturale attraverso il linguaggio universale
della musica jazz, come strumento di dialogo interculturale e di rinascita territoriale.

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