Caro, Presidente … (no caro no, non la conosco direttamente, il caro si usa per le persone che si conoscono)
Allora:
Spett.le Presidente … (Spett.le si usa per un Ente o una Azienda, anche questo non va bene).
Preg.mo Presidente … (anche questo non va bene, pregiatissimo no, altro che stimato).
Ecc.mo Presidente … (anche questo mi sembra eccessivo).
E che cavolo, come mi posso rivolgere ad una persona così importante.
Dopo ampia discussione con me medesimo, ho deciso, di rivolgermi direttamente, non penso che si offenda.
Alla c.a. di Vladimir Putin (Presidente delle Repubbliche Russe)
mi permetto, con umiltà di farle una semplice domanda, e spero che Ella mi voglia rispondere, è da giorni, che dico giorni, mesi che mi arrovello, perché non riesco a capire una cosa che molto probabilmente per Ella, è una cosa ovvia.
La prego mi risponda, almeno mi rassetterò, o per meglio dire mi tranquillizzerò, è una domanda semplice semplice. Vengo e mi esprimo:
«Perché Presidente, perché?»
Già, perché? Certamente Lei avrà capito a cosa mi riferisco. Mi riferisco a quella che voi Russi chiamate “Operazione Speciale”.
Mi chiedo e Le chiedo, ma operazione speciale de che? A me sembra un attacco bello e buono, che ha un’altra definizione nel linguaggio universale, invasione. Lo so per Voi Russi, non si tratta di invasione, ma di semplice operazione di … E già operazione di … Boh! Non capisco, operazione di cosa?
Ho la sensazione che si tratti, come la chiamano i cosiddetti paesi occidentali e non solo, di guerra bella e buona. Guerra non dichiarata, ma semplicemente fatta.
Ripeto: Perché Presidente, perché?. Nel mio piccolo, continuo a non capire.
Ammettiamo per un attimo che Ella è voluta intervenire per difendere la popolazione russofona (credo che si dica così, spero di non sbagliare) che vive in Ucraina e che le hanno chiesto di intervenire in loro favore, per salvarli dalla vessazione del governo di Kiev. Van bene, se è così caro Presidente (scusi se mi prendo questa liceità) potrebbe aver fatto bene. Ma siamo proprio sicuri che quello che sta facendo vada bene? C’è qualcosa che non mi torna, ovvero che non capisco.
Non poteva chiedere al governo Ucraino di sedersi intorno ad un tavolo e discutere della questione? Era così difficile? Capisco che magari l’avrà fatto e come risposta ha ricevuto solo dei dinieghi spocchiosi (al mondo non risulta). Allora perché non faceva intervenire quei paesi occidentali che sull’Ucraina hanno un reale ascendente?
Dalla regia mi dicono che questo non era possibile. Perché non era possibile? Per il semplice motivo che la Grande Russia non può pregare altre potenze per fare da tramite. Probabilmente la Grande Patria Russa ha una certa dignità da difendere?
Accetto anche questo, ma sicuro non c’erano altre vie diplomatiche da perseguire per non creare tutto questo casotto? (Scusi Presidente per questo mio francesismo).
Vedo e constato che, la meglio gioventù sovietica sta sacrificandosi, e che probabilmente per anni ci sarà in Russia una presenza di giovani ridotta, per cosa e perché? Vedo molti bambini e innocenti ucraini soffrire e perire.
Perché Presidente, perché?
Questa, chiamiamola operazione speciale, guerra o in qualsiasi altro modo si voglia chiamare, sta costando non solo in termini di vittime, ma anche in termini economici, troppo.
Caro Presidente, (oramai spero siamo entrati in confidenza), ne è valsa la pena?
Capisco che è da anni che la Russia subisce, subisce e subisce ancora, ma non se ne può parlare? Parlare non ha mai fatto male a nessuno, e i risultati sono sicuro sarebbero arrivati.
Credo di averla infastidito troppo, concludo:
io non sono nessuno, sono uno dei tanti che spera nel suo ravvedimento.
La prego, sedetevi attorno ad un tavolo e risolvete la questione, ne avremo giovamento tutti, a cominciare dalle popolazioni interessate sia direttamente che indirettamente, compresa la Sua.
Fiducioso, chiaramente non aspetto una Sua risposta alla mia lettera accorata, ma aspetto che tutto finisca con un bel pranzo dove tutti, e dico tutti partecipino per far sì che il buonsenso e la pace trionfi in tutto il mondo.
Concludo con la frase di rito: con sincero affetto.
Pippo Carollo
N.B. La foto in copertina è un mio quadro che rappresenta “I colori della Pace”