martedì, 26 Novembre 2024
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Il museo Pepoli partecipa alla Giornata europea della Cultura Ebraica con 3 epigrafi e i coralli

Edoardo Sylos Labini, sempre domenica 18 settembre, al Museo Riso per le “Città Identitarie di Sicilia”. Costruire nuovi strumenti di conoscenza, valorizzazione e comunicazione del patrimonio culturale emerso e sommerso: da Ragusa un contributo dalla Summer School SUNRISE

Domenica 18 settembre la “Giornata europea della Cultura Ebraica”, promossa dall’Unione delle Comunità ebraiche italiane, vede partecipe il Museo Agostino Pepoli di Trapani, diretto da Anna Maria Parrinello, con l’esposizione di tre epigrafi a caratteri ebraici risalenti al XIV e XV secolo che saranno esposte nella sezione archeologica del Museo. Quanto alla loro provenienza, le prime due furono estratte a Trapani nel 1877 da un terrapieno durante la costruzione del Mercato del pesce sulle mura di Tramontana, la terza, di origine ignota, potrebbe provenire dall’antico cimitero ebraico che, originariamente si trovava fuori le mura di Levante, nei pressi dell’attuale via Giudecca; cimitero smantellato nel 1495 in occasione della edificazione del Bastione dell’Impossibile. In occasione della Giornata Europea i tre reperti verranno corredati di un rinnovato pannello didattico-illustrativo contenente la trascrizione e la traduzione dei testi epigrafici. La Giornata della Cultura ebraica coinvolge quest’anno ventisei Paesi europei e, in Italia, centodue località distribuite in sedici regioni, tra cui la Sicilia. Il tema di quest’anno è il “Rinnovamento” con un invito a pensare nuovi modelli di convivenza e di sviluppo, di fronte alle grandi e difficili sfide del nostro tempo. I visitatori avranno, inoltre, la possibilità di assistere alla proiezione di un video di approfondimento sulla civiltà e sulla cultura ebraica nel territorio Trapani, con testi di Nicolò Bucaria e riprese video di Michele Giacalone. Sarà un’occasione interessante per ripercorrere la storia della comunità giudaica trapanese, attivissima peraltro nella lavorazione del corallo: basti pensare che nel corso del XV secolo i documenti attestano a Trapani la presenza di oltre 70 corallari, dei quali 67 ebrei e i rimanenti cristiani. Il Museo “Agostino Pepoli”, attraverso la sua pregevole collezione di collane, “paternostri” e manufatti realizzati con lo splendido “oro rosso” offre, dunque, una testimonianza unica del prezioso lavoro svolto sul territorio da questa laboriosa comunità.

Edoardo Sylos Labini al Museo Riso per le “Città Identitarie di Sicilia”

Si svolgerà domenica 18 settembre a Palermo le “Città Identitarie di Sicilia”, incontro organizzato dall’Assessorato regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana in collaborazione con la Rivista CulturaIdentità diretta da Edoardo Sylos Labini. L’iniziativa è programmata per oggi alle ore 18 al Museo di Arte Moderna di Palazzo Riso e prevede la partecipazione di sindaci e amministratori locali, oltre che di esperti di Identità siciliana. L’incontro, voluto dall’Assessore Alberto Samonà, in linea con il lavoro svolto in questi anni sul recupero dell’identità dei luoghi, vede proprio nella presentazione del Direttore Sylos Labini – attore, regista ed editore noto al pubblico – un momento particolarmente interessante per riflettere sulla valorizzazione delle peculiarità locali come risorsa per un vero cambiamento e rilancio dei territori. Proprio Sylos Labini, infatti, nel 2018 ha sentito l’esigenza di avviare un ragionamento nuovo fondando il movimento culturale “CulturaIdentità”. In occasione della giornata verrà assegnato il Premio “Città Identitarie” all’Editore Sandro Serradifalco. Il pomeriggio sarà cadenzato dalle composizioni del Maestro Marco Giliberti di Terrasini. La prof.ssa Lavinia Spalanca, docente di letteratura Italiana al Dipartimento di Scienza della Formazione, darà lettura di una selezione di brani scelti aventi come tema l’identità siciliana.

Costruire nuovi strumenti di conoscenza, valorizzazione e comunicazione del patrimonio culturale emerso e sommerso: da Ragusa un contributo arriva dalla prima edizione della Summer School SUNRISE 2022

Si è concluso con un incontro a Santa Croce Camerina (RG) il workshop destinato alla presentazione dei risultati della prima edizione della Summer School SUNRISE 2022 (Seashore and UNderwater documentation of archaeological heritage palimpSests and Environment) 2022, nato dalla collaborazione tra la Soprintendenza del Mare della Regione siciliana, diretta da Ferdinando Maurici, con il gruppo di Geomatica del Politecnico di Torino in collaborazione con lo IUAV di Venezia ed il sostegno della SIFET (Società Italiana di Fotogrammetria e Topografia), dell’ISPRS (International Society for Photogrammetry and Remote Sensing). L’iniziativa, che ha visto il coinvolgimento della Soprintendenza dei Beni culturali ed Ambientali di Ragusa, diretta da Nino De Marco, è stata dedicata alla diffusione di best practices e linee guida per lo studio, la documentazione, la costruzione di nuova conoscenza e la comunicazione e valorizzazione del patrimonio culturale costiero (emerso e sommerso), tramite l’utilizzo delle più recenti e innovative tecniche della Geomatica che permettono l’acquisizione, l’elaborazione e la gestione di dati metrici tridimensionali. Il workshop ha fornito ai partecipanti (studenti, professionisti ed esperti della tutela del patrimonio culturale) una conoscenza preliminare circa le diverse tecniche e strumenti che possono essere utilizzati per documentare il Patrimonio Culturale nel contesto ambientale di riferimento, il c.d. coastal heritage. Le aree sui quali i partecipanti hanno sperimentato le tecnologie di documentazione sono l’area marina di Kaucana e il Bagno Arabo di Mezzagnone, entrambi in provincia di Ragusa. La Summer School si è svolta con lezioni frontali, attività di rilievo e acquisizione dei dati sul campo, con l’elaborazione e l’interpretazione dei dati e la presentazione finale da parte dei partecipanti secondo un approccio Learning by Doing. Gli incontri hanno messo in luce il contributo che questi approcci conoscitivi possono fornire alla documentazione del patrimonio costiero e su come i prodotti ottenuti possano essere utilizzati ai fini della creazione di nuova conoscenza, alla gestione, salvaguardia, valorizzazione e comunicazione del patrimonio culturale. In linea con le indicazioni fornite dall’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità Siciliana, Alberto Samonà, l’iniziativa è stata rivolta anche alle diverse categorie di operatori del territorio. Per la Regione presenti Fabrizio Sgroi della Soprintendenza del Mare e Saverio Scerra della Soprintendenza dei Beni Culturali e Ambientali di Ragusa. Il contributo scientifico è stato apportato da: Elisabetta Colucci, Francesca Matrone e Paolo Maschio del Politecnico di Torino, Francesco Guerra, Caterina Balletti e Paolo Vernier dell’Università IUAV di Venezia, Fabio Remondino e Fabio Menna della 3D Optical Metrology, Erica Nocerino dell’Università di Sassari, Domenico Visentini dell’Università degli Studi di Udine, Alessandro Capra dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, Aldo Guastella e Giuseppe Furfaro del Collegio dei Geometri membri SIFET, Filiberto Chiabrando, Andrea Lingua, Alessio Calantropio, Lorenzo Teppati Losè e dalla Bruno Kessler Foundation.

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