Un concerto, una dedica al grande compositore, pianista e direttore d’orchestra statunitense, George Gershwin, per la stagione Brass in Jazz. Considerato l’iniziatore del genere musical, è riuscito grazie alle sue grandi doti musicali a spaziare dal genere della musica colta al jazz. Con “Gershwin Night” il Brass Group tingerà questo fine settimana di blue note il Real Teatro Santa Cecilia. Sul palco Bepi Garsia accompagnato dalla Orchestra Jazz Siciliana diretta dal M° Antonino Pedone, venerdì 25 e sabato 26 febbraio 2022.
“Gershwin Night” è l’evento musicale che mette d’accordo tutti gli appassionati di musica perché, molto semplicemente, le composizioni del celebre autore newyorchese, tanto quelle brevi della forma canzone quanto quelle di più ampio respiro, posseggono un fascino senza tempo capace di travalicare gli steccati, di abbattere ogni barriera stilistica e giungere dritte al cuore di chi ama le eleganti strutture formali della sinfonica come pure di chi si lascia emozionare dalla struggente immediatezza del blues o dalla intensa spiritualità del gospel o, ancora, dai guizzi fantasiosi e dai ritmi dell’improvvisazione jazz.
L’omaggio musicale impaginato da Antonino Pedone, apprezzato specialista del repertorio gershwiniano che dal podio dirige l’Orchestra Jazz Siciliana, è un riassunto quanto mai suggestivo ed emblematico del complesso e variegato universo sonoro del compositore statunitense poiché comprende pagine altamente rappresentative della sua poetica musicale: dalle canzoni scritte per i numerosi musical di Broadway, composizioni brevi ma nelle quali Gershwin riusciva a condensare ritmi ballabili e splendide linee melodiche di presa immediata, alla raffinata eleganza formale di quel caratteristico jazz sinfonico che trova splendida espressione nel “Concerto in fa maggiore per pianoforte e orchestra” che vede come protagonista Bepi Garsia.
Tra le pagine di ampio respiro composte da Gershwin, il “Concerto in fa” è, almeno rispetto alla “Rapsodia in blu” del 1924 ed a “Un Americano a Parigi” del 1928, partitura meno famosa ed eseguita ma non per questo meno affascinante. Gershwin, infatti, era reduce dal clamoroso successo ottenuto dalla “Rapsodia in blu” e questo gli aveva acceso la prospettiva di non essere soltanto un prolifico e ben remunerato autore di canzoni per teatro musicale e cinema ma anche un apprezzato compositore di pagine più ampie da eseguire nei templi consacrati della grande musica. Il forte desiderio di affermare la propria statura di compositore si tradurrà, appena l’anno dopo, nel “Concerto in fa” che viene eseguito per la prima volta il 3 dicembre 1925 dalla New York Symphony Orchestra nella prestigiosa Carnegie Hall, con lo stesso George Gershwin solista al pianoforte. Articolato in tre movimenti nei quali trovano intarsio moduli di jazz, afflati blues e forme classiche, è proprio il “Concerto in fa” a codificare il cosiddetto “jazz sinfonico” che colloca Gershwin in una posizione del tutto speciale nel panorama della musica americana del Novecento.
Solista del “Concerto in fa” è Bepi Garsia, artista molto più parsimonioso nelle sue sortite siciliane di quanto non lo sia, invece, in quelle oltre Stretto. Sebbene sia musicista di formazione classica, il pianista ha respirato fin da piccolo l’aria del jazz e quindi è perfettamente in sintonia con quelle idee di musica senza compartimenti stagni che stanno alla base delle pagine di Gershwin di cui Garsia è interprete tanto assiduo quanto apprezzato.
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