sabato, 21 Dicembre 2024
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Il Museo di Casa Professa svela due dipinti fiamminghi e uno siciliano creati tra il 1500 e il 1800

Tre nuove opere che tornano alla luce, in bella vista per i siciliani e per i turisti. 

Il Museo di Casa Professa, all’interno della Chiesa del Gesù, in piazza Casa Professa, a pochi metri dal mercato di Ballarò a Palermo, svelerà il 9 dicembre alle 16 tre nuovi quadri che arricchiscono il già considerevole patrimonio dello spazio. 

Dipinti creati tra il 1500 e il 1800, tenuti al chiuso per ampio tempo e che solo ora, grazie ad un sofisticato sistema di sicurezza, potranno essere visibili per i visitatori. 

Nell’ordine saranno svelati un olio su tavola raffigurante una Madonna con Bambino dormiente, riferibile al rinomato pittore Joos van Cleve. Il secondo quadro è la Madonna leggente con Bambino, attribuibile ad una bottega siciliana di cultura fiamminga del XVI secolo. Il terzo dipinto è del palermitano Luigi Lojacono e raffigura una scena di combattimenti garibaldini. 

All’appuntamento, guidato da Giusy Pellegrino e Connie Catalano, affiancate dal rettore della chiesa di Casa Professa Walter Bottaccio, saranno presenti: l’assessore regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Alberto Samonà, Giovanna Casalicchio del Fondo Edifici di Culto e la Soprintendente dei Beni Culturali di Palermo Selima Giorgia Giuliano, 

I tre dipinti si combinano con l’operazione culturale del Museo di Casa Professa, che recentemente ha simbolicamente “aperto i suoi armadi”, arricchendo il patrimonio storico artistico è costituito da opere di pittura, scultura e arte decorativa proveniente dalla Chiesa del Gesù e dalla Casa annessa, da vari collegi siciliani della Compagnia del Gesù, ma anche da donazioni private. Attraverso queste importanti opere d’arte è possibile ricucire la storia stessa dell’Ordine dei Gesuiti, la sua complessa cultura intrisa di profondi riferimenti simbolici, ma anche la storia stessa di Palermo e della sua identità religiosa.  

Il percorso museale rappresenta un continuum tra la chiesa nell’abside centrale e il museo vero e proprio. Dalla sacrestia comincia il percorso alla scoperta dell’arte dei Gesuiti della Sicilia. 

L’esposizione è stata resa possibile grazie alla messa a punto del sistema di protezione che consente finalmente di esporre in sicurezza le opere all’interno dello spazio espositivo allestito nel 2009, di concerto con la Soprintendenza di Palermo.

La presentazione delle opere è un’occasione preziosa oltre che per conoscere tre capolavori, anche per percorrere l’itinerario espositivo realizzato all’interno della Chiesa del Gesù di Casa Professa con la collaborazione della Soprintendenza dei Beni Culturali di Palermo. L’iniziativa, infatti, – sottolinea l’assessore Samonà – offre anche l’opportunità di compiere un interessante viaggio alla scoperta delle opere d’arte contenute nello splendido edificio barocco, che sono apprezzabili ai visitatori grazie alla musealizzazione delle opere contenute a sua volta negli enormi armadi presenti nella Sacrestia. Un’attività di collaborazione e affiancamento che consente di ammirare opere di grande bellezza e importanza, per secoli nascoste allo sguardo e ora visibili nell’allestimento che parte dalla Sacrestia e attraversa il complesso monumentale. Ancora una volta una felice collaborazione che offre al visitatore la possibilità di scoprire la storia nascosta di una regione, la Sicilia, che ha un incommensurabile ed eccezionale patrimonio storico e devozionale”.

I TRE DIPINTI

Quanto ai tre dipinti oggetto della presentazione, si tratta di tre opere di particolare pregio di dimensioni contenute. Il primo dipinto è un olio su tavola raffigurante una Madonna con Bambino dormiente, riferibile al rinomato pittore Joos van Cleve e alla sua bottega. L’opera, che risale ai primi decenni del Cinquecento, si inserisce nell’ambito della diffusione in Sicilia di questa tipologia di immagine devozionale propria dell’artista fiammingo che, con molta probabilità, soggiornò in Italia settentrionale. Il secondo dipintoMadonna leggente con Bambino, attribuibile ad una bottega siciliana di cultura fiamminga del XVI secolo, sarà illustrato dalla restauratrice Martina Di Napoli e dalla relatrice, prof.ssa Belinda Giambra che lo hanno riportato all’originario splendore grazie ad un intervento di restauro realizzato nell’ambito della tesi di Restauro del Corso di Laurea in Conservazione e Restauro dei beni culturali dell’Università di Palermo. Il terzo dipinto, del palermitano Luigi Lojacono, raffigura una scena di Combattimenti garibaldini. Pittore animato da istanze romantiche, il Lojacono si dedicò in particolare alla rappresentazione di scene di battaglia dall’afflato patriottico operando su piccole tele e lastre di rame. Il dipinto è stato ricollocato vicino alla Marina, realizzata dal figlio Francesco, pittore famoso per le sue vedute di Palermo.

Quanto al percorso espositivo, “la musealizzazione delle opere e degli oggetti sacri contenuti nella Chiesa dei Gesuiti – precisa il Rettore, padre Walter Bottaccio – è frutto di un importante progetto di valorizzazione del patrimonio avviato qualche mese fa e inizia dalla Sacrestia dove, in collaborazione con i tenici della Soprintendenza dei beni Culturali di Palermo di Palermo, abbiamo avviato l’allestimento della mostra “Casa Professa apre gli armadi”, esposizione permanente delle opere d’arte che raccontano la storia dell’Ordine dei Gesuiti”.

L’itinerario espositivo sarà accompagnato da due giovani studiose, Giusy Pellegrino e Conny Catalano, che hanno appena dato alle stampe una pubblicazione che descrive il Museo e le opere contenute.

Al centro della sacrestia sono esposti alcuni paramenti ecclesiastici di seta finemente ricamati in oro e argento da maestranze siciliane nei secoli XVII-XVIII e una pregevolissima stola proveniente dalle missioni in India della Compagnia di Gesù. Completa l’esposizione un ombrellino processionale di taffetas di seta ricamato e ornato con tanti piccoli campanellini dorati.

Il museo di Casa professa è aperto dal lunedì al venerdì dalle 9,30 alle 13,30. Il sabato: dalle 9,30 alle 13,30, dalle 15,30 alle 18,30 e dalle 20,30 alle 23,30. 

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