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Monreale: Salita Sant’Antonio e Via Veneziano sono pista per moto e scooter

Monreale 27.09.2021 – Dopo mille segnalazioni, personalmente inoltrate al Sindaco, in passato, all’assente e distratto Comando PM di Monreale e, sempre in passato, persino ai Carabinieri, siamo fermamente convinti che sia giunto il momento di scriverlo, in modo da lasciare traccia, di quanto, incredibilmente e giornalmente, viviamo in prima persona.

Impossibile riposare al pomeriggio, impossibile leggere, impossibile studiare o dedicarsi alla scrittura, impossibile prender sonno se non dopo le due del mattino: questo è quanto viene riservato, da alcuni sconsiderati, indisturbati e ben noti “teppisti”, scooteristi e motociclisti, che agiscono in sfregio alle leggi, i quali si aggirano continuamente nel ristretto tragitto che va da Piazza Vittorio Emanuele a Salita Sant’Antonio ed alla parte più stretta ed a senso unico, di via Antonio Veneziano, tragitto che viene percorso decine di volte al giorno anche in controsenso. 

Ogni qualvolta ci si trova a transitare in auto o con lo scooter, nei giusto senso di marcia, del citato tratto di Via Antonio Veneziano, quello che passa, per intenderci, davanti all’antica, lurida e sempre piena di rifiuti, Fontana del Pozzillo, bisogna farlo strombazzando, proprio per segnalare, fatto veramente assurdo, la presenza di un mezzo. E’ il segnale, errato ma indispensabile, che bisogna lanciare a questi teppisti, i quali, appuntono, percorrono in senso vietato la stretta viuzza.

Se te li trovi davanti, così come ho anche filmato, non si scompongono e con aria minacciosa e sguardo truce, degno del migliore episodio di “Gomorra”, ti costringono a spostarti e a lasciali passare, altrimenti, in caso contrario, la lite è assicurata.

Bisogna stare solo zitti e subire, questo è il messaggio ben preciso che lanciano i loschi e giovani personaggi, ben consapevoli che rimarranno impunti.

Eppure sono ben noti ai più, se non a tutti: uno si muove, sin dalle prime ore del mattino, in sella ad una vecchia Honda Hornet dalla marmitta palesemente scassata e quindi rumorosa; un paio con degli Scooter Honda SH 300 dalle marmitte e dalla centraline elettroniche non in regola, possiedo lo stesso modello e nella salita per Monreale mi superano a circa 130km/h; un altro ancora con una Yamaha scrambler percorre, quasi sempre, su una sola ruota e a tutta velocità la centrale Via Veneziano; l’altro ancora è un “diversamente giovane” in sella ad Piaggio 250cc di colore nero e poi, infine, il più “simpatico”, il motociclista d’epoca che con un vecchio Aspes da cross, di colore rosso, si allena, unitamente con i citati compagniucci, come se dovesse partecipare alla Parigi-Dakar.

Capitolo a parte meritano quelli “ecologici”, come la foto che pubblico in calce all’articolo dimostra, i quali, in sfregio ai sensi di marcia e ai cartelli stradali (questi cartelli del Comune meriterebbero un articolo a parte) si spostano in due sugli scooter elettrici, che ad occhio e croce non mi sembrano proprio regoalamentari, così come non sono regolamentari i monopattini che si vedono in giro, in mano a minorenni, ma…chi li ferma, chi li controlla e quando vengono fermati così come dimostra la foto, perchè non gli viene verificato e sequestrato il mezzo? Certo, per verificare bisogna avere mezzi e soprattutto competenze tecniche che i Carabinieri hanno e che la Polizia Municipale di Monreale… lasciamo perdere! 

Una situazione che va avanti da anni, una situazione che avevo segnalato, negli anni passati, anche ai vertici dell’Arma di Monreale, i quali mi dissero, a chiare lettere ed in due episodi ben distinti, che non dovevo interferire nelle logiche della viabilità di Monreale e che, se solo avessi continuato a farlo, sarei stato denunciato. 

Così, tra frastuoni di moto, impianti di amplificazioni che provocano vibrazion ai vetri di casa, persino quelli a doppia camera. diffondendo le, a nostro avviso, pietose canzoni napolegne della peggiore specie e dai messaggi più infimi e malavitosi che ci possano essere, ai quali si sommano spesso, le note e le fastidiosi percussioni diffuse, a tutto volume, da una Scuola di Musica con annessa sala registrazione, priva di ubicazione e insonorizzazione dalla legge consentita, si tira a campare e si attende che le ore passino, sino che gli indisturbati bellimbusti decidano di andare a nanna.

Quella della PM di Monreale che alle 19 cessa il proprio servizio è, a mio avviso, una situazione incredibile, sulla quale nessuno, tra sindaci e politici locali, ha mai voluto proferir parola e affrontare. Non si comprende come una Città che conta anche diverse e lontane Frazioni e che conta circa 30mila abitanti, non abbia, se non durante le feste o manifestazioni particolari, la presenza costante della Polizia Municipale e di un carro attrezzi e che tutto debba essere demandato ai Carabinieri i quali, in verità, tra caccia ai mafiosi e spacciatori di droga, di cose da fare ne hanno parecchie.

Si resta sempre nella speranza che qualcuno replichi agli articoli o che qualcuno risponda, in maniera compiuta, alle lagnanze di quei pochi cittadini che hanno il coraggio d’inoltrarle ma, a Monreale, il silenzio è assordante ed a tutti, almeno ufficialmente e salvo a bisbigliare all’interno dei “Circoli della Cultura”, tutto resta fermo, immobile, come un semaforo, peraltro spento.

Insomma, qui, a pochi chilometri da Palermo, il tempo sembra essersi fermato e sembra di vivere in un set cinematografico che somiglia tanto a “il giorno della civetta”, diretto nel 1968 dal bravo Damiano Damiani e ispirato all’omonimo racconto del profetico Leonardo Sciascia. 

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