Il movimento globale Fridays For Future torna nelle piazze di tutto il mondo per chiedere giustizia climatica e intersezionale.
A Palermo gli studenti, insieme a rappresentanti di tanti movimenti e tante associazioni cittadine, si incontreranno a partire dalle 9 a Piazza Verdi per una manifestazione statica, nel rispetto delle norme per il Covid-19, con interventi e flash mob.
Sono passati 3 anni da quando Greta Thunberg iniziava a Stoccolma il suo Climate Strike. Da quelle proteste solitarie è nato un movimento di portata mondiale, che ha unito giovani e meno giovani in oceaniche proteste, sempre di venerdì e sempre per chiedere alla politica risposte concrete per salvare il futuro del pianeta.
La pandemia ha messo a dura prova le mobilitazioni, ma, come ricordato dagli appelli del movimento, questo è un momento storico epocale e l’attivismo rimane il più grande strumento per cambiare la storia: per questo si torna in piazza.
“Lo slogan della nostra protesta in tutto il mondo sarà Uproot the system, sradica il sistema. Il movimento riconosce infatti che la crisi che stiamo vivendo non è una crisi isolata. Tensioni socio-economiche come il razzismo, il sessismo, l’abilismo, le disparità sociali ed economiche, il colonialismo, sono tutti fenomeni che amplificano gli impatti della crisi climatica e che, viceversa, saranno amplificati da essa. Per questo la nostra è una battaglia per la giustizia climatica e intersezionale”, dicono dal Movimento.
Il 2021 è un anno cruciale: è stato costellato da drammatici fenomeni meteorologici estremi e dopo la pubblicazione del report dell’IPCC, il panel dell’ONU sui cambiamenti climatici, il segretario Guterres è stato categorico: siamo arrivati ad un “codice rosso” per l’umanità.
Questo è anche l’anno in cui i governi internazionali saranno chiamati a proporre e concordare misure efficaci per affrontare la crisi. A novembre, infatti, si terrà la Cop 26, la conferenza mondiale sui cambiamenti climatici, a cui ogni Stato dovrà portare i propri impegni per la riduzione delle emissioni e per la risoluzione della crisi climatica. Al momento secondo la comunità scientifica internazionale le politiche di tutti gli stati del mondo sono assolutamente insufficienti.
“Gli ordinamenti nazionali e internazionali rinviano il cambio di rotta e portano avanti scelte politiche inadeguate che reiterano lo status quo, impoverendo e distruggendo la vita della stragrande maggioranza della popolazione. Invitiamo tutti ad unirsi alla protesta e non perdersi questo momento storico… saremo ricordati come coloro che, di fronte a un’enorme crisi globale, si rimboccano le maniche per risolverla?”, concludono gli attivisti.