“Palermo è la città segnata dall’orrore delle stragi e degli omicidi mafiosi. Palermo è la topografia ferita di quei luoghi, luoghi di memoria. Talvolta luoghi di oblio. Palermo è Via D’Amelio, è il 19 luglio 1992 di dolore e di ingiustizia”. Inizia così il testo della petizione lanciata dall’associazione Emily sulla piattaforma Change.org e che chiede al comune di Palermo di dedicare alcuni luoghi della città alle storie di quelle donne che non si sono mai arrese alla criminalità organizzata. L’appello ha già superato le 300 firme.
“Via D’Amelio è il luogo che Rita Borsellino e i suoi familiari, prosegue il testo, con tante e tanti altri, hanno voluto trasformare nel segno della pace e della liberazione dalle mafie, per affermare l’irrinunciabile necessità di giustizia e di verità. Verità non ancora pienamente ottenuta. Sappiamo bene che questi luoghi sono risanati dai sentimenti vivi e dalle responsabilità partecipate e attive di tutte e tutti: se e quando scegliamo di vedere ricordare capire partecipare cambiare”.
“Rita Borsellino”, continuano i promotori, “ha sempre rimarcato che dopo lo strazio della strage l’inizio della sua seconda vita di impegno civile e politico, di testimonianza e memoria attiva, fosse venuto da sua madre Maria Pia Lepanto, e dalla forza della protesta delle donne in piazza contro la mafia e contro ogni connivenza e complicità che ne erano arma e protezione. La forza delle donne può cambiare segno alla topografia dell’orrore e della violenza”.
Nel finale, si legge l’appello dei promotori che propongono “il seguente progetto al Sindaco, Leoluca Orlando, al Vice Sindaco, Fabio Giambrone, e all’Assessore al Verde urbano Sergio Marino: in via D’Amelio – proprio all’ingresso – alcuni alberi e la pensilina dei bus sono il primo punto di incontro di chi vi si reca. Proponiamo di rigenerare e curare questo spazio verde, trasformare i pannelli della pensilina in racconti di vita di donne, verniciare di rosso la panchina indicando come denunciare e dove trovare aiuto e sostegno contro la violenza maschile sulle donne; proponiamo di collocarvi un masso a segnalare la resistenza salda, consapevole e liberatoria delle donne; chiediamo di replicare questo prototipo di progetto in altre zone della città, arricchito dalla partecipazione di scuole e associazioni del territorio, con il patrocinio del Comune; tracciamo a Palermo una toponomastica femminile, rinominando spazi e aree verdi della città, segnando simbolicamente luoghi urbani significativi con lo stesso impegno per la giustizia e il riscatto da ogni violenza che Rita Borsellino e le altre donne coraggiose e tenaci ci insegnano”.
LINK ALLA PETIZIONE