domenica, 24 Novembre 2024
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Beni culturali, alla Tonnara Florio di Favignana Regione e CNR per un progetto di sostenibilità

Ecco anche un pò di news in tema di beni culturali in Sicilia

È possibile monitorare lo stato strutturale e ambientale di un luogo fortemente identitario per il territorio, quale l’antica Tonnara di Favignana “ex stabilimento Florio”, rilevarne e risolverne le criticità e migliorarne la fruizione attraverso un processo di valorizzazione moderno e sostenibile che restituisca l‘heritage e garantisca la fruizione a fini turistico-culturali della struttura? Su questi interrogativi si è svolta negli scorsi giorni a Favignana, presso l’ex Stabilimento “Florio”, la quarta campagna di rilevamento nell’ambito del progetto di ricerca IDEHA, – Innovazioni per l’elaborazione dei dati nel settore del Patrimonio Culturale”, finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca attraverso il Programma Operativo Nazionale Ricerca e Innovazione 2014-2020. Il progetto, che vede il Consiglio Nazionale delle Ricerche come ente capofila è coordinato dall’Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale della sede di Catania (ISPC-CNR), e si pone come obiettivo la individuazione di metodi innovativi e sostenibili di conoscenza, conservazione, fruizione e governance partecipata dei beni museali.

La ricerca, coordinata da Giuseppe Cacciaguerra dell’ISPC-CNR di Catania si pone, infatti, l’obiettivo di sviluppare metodologie e strumenti innovativi per la gestione programmata e la conservazione preventiva del monumento attraverso l’acquisizione, l’integrazione e l’elaborazione di dati derivati dal monitoraggio strutturale ed ambientale, da applicazioni di computer vision per la sorveglianza, nonché da analisi dello stato di conservazione attraverso tecniche di acquisizione fotogrammetriche e multispettrali. I dati rilevati nel corso della ricerca saranno integrati e gestiti da una piattaforma GIS (Geographical Information System) che fornirà uno strumento utile alla gestione del sistema di manutenzione del monumento.

Allo stesso tempo le gallerie immersive e i prodotti multimediali sulla storia e la vita quotidiana dell’ex “Stabilimento Florio” della Tonnara di Favignana proporranno ai visitatori, attraverso specifiche linee di storytelling, il racconto del microcosmo culturale e sociale che ruotava intorno alla pesca del tonno e a questo specifico stabilimento.

Realizzato intorno al 1860 e successivamente ampliato e monumentalizzato tra il 1881 e il 1886 dall’architetto Filippo La Porta su incarico della famiglia Florio, il complesso industriale dell’ex Tonnara è rimasto in funzione sotto la guida della famiglia Parodi fino agli anni ’70 del XX secolo. Lo stabilimento era stato strutturato in maniera da gestire tutte le fasi di produzione, dalla pesca del tonno alla lavorazione, cottura e inscatolamento, secondo un modello di produzione industriale, con l’impiego di vasta manodopera (fino a 800 persone impiegate contemporaneamente) locale specializzata. L’impulso dato dalla famiglia Florio all’attività industriale fu notevole e portò allo sviluppo di sistemi innovativi sia nell’organizzazione della filiera produttiva che nell’ideazione di nuove modalità di conservazione in recipienti di latta. Si tratta, pertanto, di una struttura architettonica particolarmente complessa e vasta, intorno alla quale ruotava gran parte della vita della comunità locale e per tali ragioni carica di profondi valori identitari.

L’ex Stabilimento, che è stato acquisito dalla Regione negli anni ’90 del secolo scorso, dopo l’esteso restauro condotto tra il 2006 e il 2008, è stato rifunzionalizzato ed appare oggi come un contenitore museale che testimonia l’antico uso della tonnara e il processo produttivo. I profondi valori culturali, tangibili e intangibili, racchiusi nell’edificio sopravvivono, musealizzati, in un contesto sociale ed economico profondamente trasformato, mentre la posizione costiera rende la struttura un patrimonio culturale e architettonico “fragile”, in relazione ai rischi geomorfologici e ambientali. Proprio riguardo a questi aspetti si inseriscono le attività di ricerca condotte dall’ISPC-CNR in collaborazione con l’Istituto per i Processi Chimico-Fisici del CNR, l’Università di Palermo, le aziende Engineering SpA, Demetrix Srl, 2038 Innovation Company, che si stanno attuando in collaborazione diretta con il Museo Regionale “A. Pepoli” di Trapani.

Grazie all’attivo coinvolgimento dell’Università di Siena, del Museo Regionale “A. Pepoli” di Trapani, del Comune di Favignana e dell’Area Marina Protetta delle Isole Egadi, le attività di ricerca affrontano i temi dell’organizzazione e del management museale in un’ottica integrata che si ispira al concetto di governance condivisa e partecipata, individuando elementi utili a definire un modello di business capace di attivare nuove opportunità di sviluppo sostenibile.

PARCO DELLE EOLIE: A LIPARI, DIPINTI SULL’ACQUA

Che sia il ruggito di un oceano in tempesta o il placido corso del Tevere, le luci notturne e tremule del golfo di Palermo o il promontorio di Portofino schiaffeggiato dalle onde, dal 26 giugno al 3 novembre 2021 la “forma dell’acqua” è sull’isola di Lipari con la mostra “Dipinti sull’acqua. Da Sartorio a De Conciliis” allestita fra le sale del Museo Archeologico Bernabò Brea e le celle dell’ex Carcere, trasformato dal 2015 in Polo d’arte contemporanea.

È qui, tra le anfore recuperate negli abissi marini delle Eolie, i vasi policromi del “Pittore di Lipari” e la più ricca collezione di maschere della tragedia e della commedia greca che si fanno spazio – come improvvise finestre sul blu – diciannove tele di artisti vissuti negli ultimi due secoli. Sono Giorgio Belloni, Mosè Bianchi, Carla Celesia Di Vegliasco, Bruno Croatto, Vittore Grubicy De Dragon, Karl Lindemann-Frommel, Plinio Nomellini, Carlo Passigli, Attilio Pusterla, Giulio Aristide Sartorio; mentre per il 900 e i contemporanei Vito Bongiorno, Ettore De Conciliis, Piero Guccione, Francesco Santosuosso e Luciano Ventrone. Artisti che all’acqua, simbolo della vita per eccellenza – ed elemento della natura più ineffabile, sotto il profilo pittorico, per la sua stessa fisicità e trasparenza – hanno dedicato paesaggi, scene di vita quotidiana o istanti di ingenua felicità, come quella così familiare di mamme e bambini in riva al mare.

La mostra nasce da un’idea del direttore, l’architetto Vilardo, e di Lorenzo Zichichi e aggiunge un nuovo capitolo all’indagine sulla “pittura d’acqua” alla quale Il Cigno Edizioni ha dedicato con questa di Lipari cinque mostre. Visite dal lunedì al sabato dalle 9 alle 18.30 (ultimo ingresso). Domenica e festivi 9-13. Biglietto euro 10 intero, 5 ridotto (include la visita al museo e alla mostra). Prenotazioni su aditusculture.com

FINANZIATI LAVORI DI RIQUALIFICAZIONE DEL GIARDINO BOTANICO DI AGRIGENTO

Esteso per circa sette ettari a sud della Rupe Atenea e a poca distanza dal cuore della Valle dei Templi vicino al Cimitero monumentale, il Giardino Botanico che appartiene al Libero Consorzio di Agrigento sarà recuperato e adeguato ad accogliere iniziative culturali.

L’intervento, che sarà realizzato con fondi POC 2014/2020 per 500 mila euro, riguarda un’area che si snoda tra 5 ettari di superficie coltivata e 2 ettari di edifici e percorsi ad uso turistico-culturale; un vero e proprio scrigno dove si trovano circa 20mila piante di oltre 300 colture ed essenze di macchia mediterranea.

L’area del Giardino Botanico, denominata “Cava Belvedere” è caratterizzata da una componente calcarenitica-sabbiosa della “Formazione di Agrigento”.
Il progetto mira a rendere gli spazi visitabili in sicurezza con interventi tecnici che consentono il recupero ambientale dell’intera zona, attraverso un risanamento del costone roccioso che riporterà in luce l’aspetto naturale della balza calcarenitica.

IL MARE DI FILICUDI RESTITUISCE TRE ANTICHE ANFORE

Tre anfore integre, di cui due più piccole di tipologia MSG 2 del III secolo a.C. ed una di maggiori dimensioni di tipologia greco-italica del II secolo a.C. (che riporta incisa la lettera Eta, probabile sigla del costruttore effettuata prima della cottura) oltre ad alcuni frammenti di un’anfora di tipologia keay XXV, di provenienza tunisina, sono stati recuperati nel mare antistante l’isola di Filicudi, nelle Eolie.

Le anfore sono state rintracciate durante le operazioni di controllo effettuate dalla Soprintendenza del Mare, alla presenza della Soprintendente Valeria Li Vigni, di Pietro Selvaggio del Nucleo subacqueo e dell’ispettore onorario, Salvino Antioco.

Il recupero è stato possibile grazie alla collaborazione offerta dall’armatore del catamarano Kaskazi Four e dall’associazione “Attiva Stromboli”. Le anfore sono state consegnate al Museo di Filicudi.

CONVENZIONE TRA MUSEO BELLOMO E COMUNE DI NOTO PER LA GESTIONE DELL’EX CASERMA CASSONELLO

Sottoscritta una convenzione tra la Galleria Regionale di “Palazzo Bellomo” di Siracusa e il Comune di Noto grazie alla quale la Regione affida, per un periodo di tre anni, la gestione dei locali dell’ex Caserma Cassonello, che si trovano all’interno del complesso monumentale dell’ex Chiesa e Convento di Sant’Antonio da Padova, al comune di Noto.

L’accordo, sottoscritto tra la Direttrice del Museo, Rita Insolia e il sindaco del Comune di Noto, Corrado Bonfanti, apre a una nuova stagione di valorizzazione e fruizione del pregiato complesso di proprietà della Regione, assegnato dall’assessorato dell’Economia alla Galleria di Palazzo Bellomo sin dal 2011.

Per la durata della Convenzione gli oneri relativi agli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria e quelli di adeguamento e sicurezza saranno a carico del Comune che si coordinerà con la Galleria Regionale di Palazzo Bellomo nella programmazione delle attività.

L’ASSESSORE SAMONA’ CHIEDE AL COMUNE DI INTITOLARE IL PALCHETTO DELLA MUSICA, DI PALERMO, ALLA CANTANTE GIUNI RUSSO

“È noto come Giuni Russo, compianta cantautrice palermitana prematuramente scomparsa, dotata di un talento canoro cristallino ma spesso dimenticato, iniziò ad esibirsi giovanissima sul Palchetto della musica di Piazza Castelnuovo a Palermo”. Comincia con queste parole la nota che l’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà, ha inviato al Comune di Palermo, nella persona degli assessori al Patrimonio e alle Culture, per chiedere l’intitolazione del Palchetto della Musica di piazza Castelnuovo a Giuni Russo, anche apponendo una targa in marmo nelle vicinanze del monumento, quale concreto gesto di riconoscimento al suo genio artistico.

La proposta, avanzata già da tempo dell’Associazione “GiuniRussoArte” e supportata da una petizione promossa da alcune testate giornalistiche e sottoscritta nei mesi scorsi da migliaia di persone, punta a recuperare la memoria storica di una bravissima cantautrice dalla voce unica, che proprio a Palermo è nata e ha mosso i primi passi da artista.

L’assessore Samonà, nella richiesta inviata al Comune, ha anche manifestato la disponibilità dell’Assessorato regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana a collaborare fattivamente nel caso in cui la proposta fosse accolta.

MODICA:RIAPRE IL CASTELLO

Riaperto, dopo gli interventi di restauro, il Castello dei Conti a Modica, luogo fortemente identitario che racconta la storia della Città e dei suoi abitanti, la loro fiera appartenenza a un territorio aspro e generoso.

Con l’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà, ed il Sindaco di Modica Ignazio Abbate, si è inaugurato il Castello, che ha riaperto dopo gli interventi di restauro. Presenti all’inaugurazione anche il parlamentare regionale Orazio Ragusa, il Soprintendente di Ragusa Antonino De Marco, diverse autorità civili e militari locali e molti studenti.

Il Castello, che ha rappresentato per secoli la sede del potere politico e amministrativo della Contea di Modica, ha subito negli ultimi anni importanti interventi di recupero da parte della Regione e del Comune.

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